L'Ilva potrebbe ricorrere ad un
finanziamento ponte di 4-500 milioni di euro per gestire i
lavori dell'Autorizzazione integrata ambientale nei prossimi
mesi. L'ipotesi, avanzata dai commissari dell'azienda, Enrico
Bondi ed Edo Ronchi, e' allo studio e se ne e' parlato nel
recente incontro che a Roma, nei giorni scorsi, i due
commissari hanno avuto col nuovo ministro dello Sviluppo
economico, Federica Guidi. Il secondo esponente del Governo
Renzi incontrato dopo il nuovo ministro dell'Ambiente, Gian
Luca Galletti.
Cassa Depositi Prestiti, Banca europea degli investimenti e
Sace, da qualche anno abilitata ad intervenire anche per le
imprese ritenute strategiche per l'interesse nazionale e non
solo per l'assicurazione dell'export: queste le realta' che
potrebbero essere coinvolte, stando a quanto si apprende. Il
finanziamento ponte e' legato ai passi che attendono l'Ilva e i
commissari nei prossimi mesi. Infatti, se col piano ambientale
l'Ilva avra' la nuova tempistica delle misure di risanamento e
di bonifica dello stabilimento, con quello industriale, oltre a
definire il nuovo assetto della fabbrica, i commissari potranno
avviare l'iter per l'aumento di capitale secondo quanto
disposto dall'ultima legge. Aumento quantomai necessario per
finanziare i lavori dell'Autorizzazione integrata ambientale.
E' stato calcolato che tra interventi Aia, risanamento e
innovazione tecnologica all'Ilva servono almeno 3 miliardi.
Soldi che attualmente non sono in cassa. Di qui il ricorso al
finanziamento ponte. Che potrebbe essere proposto anche alle
banche che hanno mostrato interesse ai progetti dell'azienda
nel recente incontro con Bondi.
L'aumento di capitale, stando alla legge ultima, dovra'
anzitutto essere proposto alla proprieta', ovvero ai Riva. In
una fase successiva, qualora dovesse esserci il rifiuto della
proprieta', il commissario potra' ricorrerere - dice sempre la
legge - a investitori terzi e anche, in ultima analisi,
all'utilizzo dei soldi che mesi addietro la Procura di Milano
ha sequestrato ai Riva (1,9 miliardi di euro) per reati fiscali
e valutari.
Considerata anche la complessita' del meccanismo
individuato con la legge, l'aumento di capitale, pero', non e'
operazione che puo' chiudersi in poco tempo mentre l'Ilva ha un
fabbisogno quasi immediato di risorse. D'altra parte il
commissario Bondi nella sua relazione recente lo ha anche ben
evidenziato: 300 milioni di investimenti sono stati previsti
nel primo trimestre di quest'anno di cui 170 riguardano proprio
l'Aia. Cosicche', poiche' diversi cantieri stanno partendo e
non c'e' la liquidita' necessaria per farvi fronte, adesso e'
allo studio la possibilita' di un finanziamento ponte. Non
corre rischi, infine, la corresponsione degli stipendi che
avverra' tra qualche giorno, alla scadenza consueta, secondo
quanto si apprende anche da fonti sindacali. (AGI).
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