sabato 8 marzo 2014

Soldi dei cittadini a chi ammazza cittadini (purché sia strategico)

L'Ilva potrebbe ricorrere ad un finanziamento ponte di 4-500 milioni di euro per gestire i lavori dell'Autorizzazione integrata ambientale nei prossimi mesi. L'ipotesi, avanzata dai commissari dell'azienda, Enrico Bondi ed Edo Ronchi, e' allo studio e se ne e' parlato nel recente incontro che a Roma, nei giorni scorsi, i due commissari hanno avuto col nuovo ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Il secondo esponente del Governo Renzi incontrato dopo il nuovo ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti.
  Cassa Depositi Prestiti, Banca europea degli investimenti e Sace, da qualche anno abilitata ad intervenire anche per le imprese ritenute strategiche per l'interesse nazionale e non solo per l'assicurazione dell'export: queste le realta' che potrebbero essere coinvolte, stando a quanto si apprende. Il finanziamento ponte e' legato ai passi che attendono l'Ilva e i commissari nei prossimi mesi. Infatti, se col piano ambientale l'Ilva avra' la nuova tempistica delle misure di risanamento e di bonifica dello stabilimento, con quello industriale, oltre a definire il nuovo assetto della fabbrica, i commissari potranno avviare l'iter per l'aumento di capitale secondo quanto disposto dall'ultima legge. Aumento quantomai necessario per finanziare i lavori dell'Autorizzazione integrata ambientale. E' stato calcolato che tra interventi Aia, risanamento e innovazione tecnologica all'Ilva servono almeno 3 miliardi.
  Soldi che attualmente non sono in cassa. Di qui il ricorso al finanziamento ponte. Che potrebbe essere proposto anche alle banche che hanno mostrato interesse ai progetti dell'azienda nel recente incontro con Bondi.
  L'aumento di capitale, stando alla legge ultima, dovra' anzitutto essere proposto alla proprieta', ovvero ai Riva. In una fase successiva, qualora dovesse esserci il rifiuto della proprieta', il commissario potra' ricorrerere - dice sempre la legge - a investitori terzi e anche, in ultima analisi, all'utilizzo dei soldi che mesi addietro la Procura di Milano ha sequestrato ai Riva (1,9 miliardi di euro) per reati fiscali e valutari.
  Considerata anche la complessita' del meccanismo individuato con la legge, l'aumento di capitale, pero', non e' operazione che puo' chiudersi in poco tempo mentre l'Ilva ha un fabbisogno quasi immediato di risorse. D'altra parte il commissario Bondi nella sua relazione recente lo ha anche ben evidenziato: 300 milioni di investimenti sono stati previsti nel primo trimestre di quest'anno di cui 170 riguardano proprio l'Aia. Cosicche', poiche' diversi cantieri stanno partendo e non c'e' la liquidita' necessaria per farvi fronte, adesso e' allo studio la possibilita' di un finanziamento ponte. Non corre rischi, infine, la corresponsione degli stipendi che avverra' tra qualche giorno, alla scadenza consueta, secondo quanto si apprende anche da fonti sindacali. (AGI).

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