Vigiliamo per la discarica
rinvio a giudizio della prof.ssa Antonia (Etta) Ragusa, coordinatrice del comitato
rinvio a giudizio della prof.ssa Antonia (Etta) Ragusa, coordinatrice del comitato
I fatti:
il 24 dicembre 2006 il bimestrale di Grottaglie “Via Crispi” pubblica un articolo dal titolo “Discarica, soldi e partiti” con l’annuncio “Nel prossimo numero nel dettaglio tutte le sponsorizzazioni chieste ed ottenute dai partiti” (http://www.viacrispi.it/blog/).
il 14 febbraio 2007, non essendo comparsa sul bimestrale “Via Crispi”, né lo sarà in seguito, ulteriore notizia inerente l’oggetto del suddetto articolo, il comitato Vigiliamo per la discarica, a mezzo racc.a.r., invia alla Procura della Repubblica copia del bimestrale “Via Crispi” del 24.2.2006.
Essendo pervenute, nel frattempo, al comitato Vigiliamo per la discarica fotocopie di documenti che attestavano dei finanziamenti a partiti e associazioni da parte di Ecolevante spa, documenti dai quali non si evinceva affatto che fossero inerenti a eventuali procedimenti penali, la coordinatrice del comitato Vigiliamo per la discarica prof.ssa A.Ragusa, il 22 febbraio 2007, col pieno consenso e a nome del comitato stesso, consegna alla Procura della Repubblica di Taranto, nelle mani del Procuratore, un esposto con le suddette fotocopie, che la coordinatrice del comitato non ha mai pubblicato.
A seguito di una querela del legale rappresentante della Ecolevante spa, un sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, ha ritenuto di emettere il decreto di citazione a giudizio nei confronti della prof.ssa Ragusa, per “il reato di cui agli artt.110-684 C.P. per avere, in unione e concorso con ignoti, congiuntamente all’esposto depositato in data 22.02.2007 presso la Procura della Repubblica di Taranto, nella sua qualità di coordinatrice del comitato Vigiliamo per la discarica, pubblicato atti e documenti, movimentazioni bancarie su c/c intestati a Ecolevante spa, ricevute di pagamento, copie delle matrici di assegni emessi … - di un procedimento penale … pendente presso la sopracitata Procura della Repubblica, di cui era vietata a quel momento, per legge, la pubblicazione.”
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il 24 dicembre 2006 il bimestrale di Grottaglie “Via Crispi” pubblica un articolo dal titolo “Discarica, soldi e partiti” con l’annuncio “Nel prossimo numero nel dettaglio tutte le sponsorizzazioni chieste ed ottenute dai partiti” (http://www.viacrispi.it/blog/).
il 14 febbraio 2007, non essendo comparsa sul bimestrale “Via Crispi”, né lo sarà in seguito, ulteriore notizia inerente l’oggetto del suddetto articolo, il comitato Vigiliamo per la discarica, a mezzo racc.a.r., invia alla Procura della Repubblica copia del bimestrale “Via Crispi” del 24.2.2006.
Essendo pervenute, nel frattempo, al comitato Vigiliamo per la discarica fotocopie di documenti che attestavano dei finanziamenti a partiti e associazioni da parte di Ecolevante spa, documenti dai quali non si evinceva affatto che fossero inerenti a eventuali procedimenti penali, la coordinatrice del comitato Vigiliamo per la discarica prof.ssa A.Ragusa, il 22 febbraio 2007, col pieno consenso e a nome del comitato stesso, consegna alla Procura della Repubblica di Taranto, nelle mani del Procuratore, un esposto con le suddette fotocopie, che la coordinatrice del comitato non ha mai pubblicato.
A seguito di una querela del legale rappresentante della Ecolevante spa, un sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, ha ritenuto di emettere il decreto di citazione a giudizio nei confronti della prof.ssa Ragusa, per “il reato di cui agli artt.110-684 C.P. per avere, in unione e concorso con ignoti, congiuntamente all’esposto depositato in data 22.02.2007 presso la Procura della Repubblica di Taranto, nella sua qualità di coordinatrice del comitato Vigiliamo per la discarica, pubblicato atti e documenti, movimentazioni bancarie su c/c intestati a Ecolevante spa, ricevute di pagamento, copie delle matrici di assegni emessi … - di un procedimento penale … pendente presso la sopracitata Procura della Repubblica, di cui era vietata a quel momento, per legge, la pubblicazione.”
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