venerdì 5 febbraio 2010

Gli scheletri nell'armadio di Ludovico Vico

Ci è stata segnalata un'interessante pagina sulle interrogazioni in materia di ambiente (da un sito che fa monitoraggio parlamentare), clicca qui.
Se si fa una ricerca mirata su Taranto compare l' interrogazione riportata qui sotto, del 2007 a cura dell'on. Ludovico Vico che riguarda la bonifica di Taranto che è SIN (Sito di Interesse Nazionale) in quanto sito ad alto rischio di crisi ambientale. Se si ha la pazienza di arrivare alla fine, troviamo che l'on.Vico chiede "se il Ministro, sulla scorta dei dati sinora raccolti, intenda rivalutare ed eventualmente ridefinire la perimetrazione dell'intero SIN di Taranto escludendo le aree considerate non potenzialmente inquinate, ai fini di favorire nuovi insediamenti produttivi".
Traducendo dal politichese all'italiano, Ludovico Vico chiede al Governo: "Possiamo ridurre l'area da bonificare a Taranto ridefinendo il perimetro della bonifica? Facciamo una "minibonifica" invece della "maxibonifica"? Ci fate uno "sconto" sugli spazi da bonificare?"
Perché l'Onorevole vuole ridurre l'area da bonificare?
Perché se un'area "da bonificare" non viene bonificata non può ospitare un nuovo insediamento produttivo. E allora che fare? Escludiamo dalla perimetrazione alcune aree in modo da poterle sfruttare economicamente: lì non va fatta la bonifica e può ripartire l'economia tarantina. E come escludere la bonifica? Considerando le aree precedentemente perimetrate in quanto inquinate come "potenzialmente non inquinate". Praticamente: Taranto si sta autobonificando da sola: perché continuare a manterere una megaperimetrazione che non fa partire lo sviluppo?
E bravo l' "onorevole" Vico!
A.M.
Interrogazione Vico

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