Incredulità. E’ la reazione comune ai sindaci dell’area attorno alla discarica Vergine.
La notizia dell’arresto (ai domiciliari e non in carcere come erroneamente riportato) del dirigente responsabile del sito, Antonio Anglano (difeso dall’avvocato Antonio Raffo), con l’accusa di traffico illecito di rifiuti con l’Abruzzo, ha fatto presto il giro dei paesi che confinano con l’isola amministrativa tarantina di contrada Mennole dove ha sede la discarica per rifiuti speciali non pericolosi di tipo B.
Secondo l’accusa rifiuti speciali provenienti dalle aziende della Val di Sangro venivano trattati in modo fittizio e inviati nelle discariche di Cerratina a Lanciano e nella discarica Vergine di Taranto, con documentazione falsa. L’operazione faceva risparmiare sulla tassa regionale sui rifiuti per circa 500mila euro.
“Mi sono sempre battuta per tutelare la salute dei miei concittadini - afferma il sindaco di Fragagnano, Maria Teresa Alfonso - riuscendo anche a far chiudere, anticipatamente, una fetta della discarica vicina al nostro territorio. Ma questa notizia davvero mi lascia nello stupore dal momento che riceviamo sistematicamente i dati sui controlli eseguiti dall’Arpa. Finora non c’è mai stato nessun allarme”.
Facile accostare l’arcinoto problema della presenza dei cattivi odori, più volte denunciata dai Comuni, al fatto giudiziario. “Questa storia potrebbe avere un nesso con i cattivi odori - dichiara Dario Macripò, sindaco diLizzano - ora attendiamo gli sviluppi dell’inchiesta a cui non faremo mancare il nostro contributo. Serve però chiarezza perchè Lizzano vive costantemente il disagio della puzza”.
Preoccupazione esprime Cosimo Birardi sindaco di Monteparano: “Se dai controlli non è mai emerso nulla allora a chi dobbiamo rivolgerci? Se il fatto fosse confermato sarebbe grave per i nostri territori perchè non cisentiremmo più tranquilli. In effetti ultimamente era tornata la puzza, ma l’atribuivamo allo scirocco”. (Fragagnano.com)
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