COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
Si apre a Taranto uno spiraglio di speranza nel lungo tunnel della lotta per il diritto alla salute.
Per la prima volta l'Ilva dichiara pubblicamente di impegnarsi a scendere sotto il limite europeo di 0,4 nanogrammi di diossina a metro cubo entro il 31 dicembre 2010.
Lo fa in risposta alla nostra conferenza stampa del 4 settembre tenutasi nella sala consiliare del Comune di Taranto in cui venivano poste precise domande all'Ilva sul rispetto dei tempi della legge regionale antidiossina.
Con soddisfazione apprendiamo che l’Ilva dichiara di voler rispettare i limiti fissati dalla legge regionale antidiossina, cosa per nulla scontata e mai fino ad ora esplicitata in maniera così pubblica e chiara.
E' un impegno solenne assunto di fronte alla cittadinanza intera. Proprio per la sua portata e importanza, tale impegno sarà verificato con grande attenzione dalla società civile che segue con sempre maggiore attenzione e apprensione tale questione. Non abbasseremo la mobilitazione ma viceversa la innalzeremo ancora di più perché riteniamo che il controllo sociale e democratico sia la strada da percorrere fino in fondo con l'opinione pubblica.
Siamo in presenza di un significativo avanzamento rispetto al primo cronoprogramma Ilva che rimandava l'obiettivo "europeo" di 0,4 nanogrammi a metro cubo al 2014 o rispetto alle dichiarazioni del ministro Prestigiacomo secondo la quale “nessuno si sarebbe impiccato” se l'Ilva non avesse rispettato con precisione le scadenze ultime della legge regionale antidiossina.
Se il rispetto dei valori limite continuerà, possiamo prevedere che entro il 31 dicembre 2010 le emissioni di diossina possono scendere dai 172 grammi/anno dello scorso anno ad una quantitativo inferiore ai 20 grammi/anno.
Ecco perché è importante fissare un limite annuo in termini di quantità complessive emesse in sede di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), limite che venga verificato con un controllo continuativo.
Parliamo del “campionamento in continuo” che è l'unico strumento per poter misurare accuratamente il quantitativo annuo di diossina emessa, che interessa l'intera comunità in quanto essa ricade e si accumula su tutto il territorio circostante.
Il ministro Prestigiacomo ha rilasciato le prime Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA) e al Nord il campionamento in continuo è previsto: perché non prevederlo anche al Sud? Cade quindi completamente l'obiezione dell'Ilva secondo cui non si potrebbe fare perché non sarebbe ancora pronta la normativa europea sul campionamento in continuo: l'AIA lo può prescrivere ugualmente.
Noi avevamo l'obiettivo di elevare l'attenzione sulla "questione diossina", in quanto è una priorità per l'intera città. Non avremmo tollerato rinvii.
Siamo perciò confortati da questo passo avanti dell'Ilva ma non dimentichiamo quanto ancora c’è da fare.
Ci riferiamo ai parchi minerali, alle cokerie, alla questione dei rifiuti, allo scarico di sostanze nocive in mare, alla contaminazione del sottosuolo, alle bonifiche.
Dobbiamo esigere ovunque un'applicazione delle BAT, cioè delle migliori tecnologie disponibili per abbattere l'inquinamento. Ed ancora all’interno del siderurgico operano centrali termoelettriche che portano Taranto in cima alla classifica per la più alta emissione di CO2 in Europa, insieme alla centrale Enel di Brindisi-Cerano.
Chiediamo all'Ilva di proseguire coerentemente il suo cambiamento nella comunicazione sociale con i portatori di interessi collettivi.
Per questo chiediamo: può condividere sul suo sito web www.ilvataranto.com le informazioni di cui ha parlato nella conferenza stampa? Ci interessa in particolare conoscere l'accordo sulla percentuale di ossigeno (per evitare le “diluizioni”), ossia quali specifici valori di ossigeno sono stati concordati con l'Arpa, come cure è importante che la cittadinanza possa prendere visione dei dati delle ultime analisi Ilva sulla diossina: tutte informazioni che non sono ancora pubbliche.
QUESTO COMUNICATO CONGIUNTO E' FIRMATO DA:
Il presidente della Commissione Ambiente Ecologia e Salute del Comune di Taranto, Gabriele Pugliese
Il Presidente di PeaceLink, Alessandro Marescotti
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