Mantre un nugolo indefinito di "forestieri" e locali, volontariamente, e a costo pressochè nullo, stanno completando e inaugurando un parco giochi che segna la riconciliazione epocale tra "cultura" e "civiltà" nel quartiere più malfamato di Taranto, la bellissima Città Vecchia, si consumano sui giornali locali le chiacchiere da bar tra due vecchi tromboni stonati.
La vecchiaia è saggezza, a volte. In questo caso è sicuramente segno di corresponsabilità, o meglio di correità nel disastro pluridecennale di repressione, segregazione e violenza che i cosiddetti benpensanti di questa città hanno perpetrato ai danni di un popolo intero, ridotto alla miseria e alla millenaria arte di arrangiarsi.
Leggiamo l'ennesimo botta e risposta tra assessore e tecnico, con scambi di offese reciproci e alla popolazione, con dissotterramenti di scheletri e vanagloria della nullità.
La Città Vecchia, lo abbiamo scritto nei post dedicati al Laboratorio Urbano di Architettura Taranto (clicca qui per visualizzarli) e alle altre associazioni che operano da anni, è straordinariamente viva e bella. E ci insegna che senza l'appoggio, anzi nonostante lo scherno di molti, ha saputo conservare sotto la cenere dell'odio altrui, la cultura e il patrimonio unico che ci fa sentire tarantini.
A questi (poco) simpatici vecchietti una sola richiesta: sparite e lasciate il passo a chi ama questa città!!!
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