lunedì 10 febbraio 2014

Vergine: la terra dei fuchi!

Taranto, miasmi dalla discarica Vergine e scattano i sigilli. Il Noe sequestra beni per 300 milioni

Carabinieri del nucleo operativo ecologico di Lecce in azione  a Taranto, in località’ “Palombara. A parziale conclusione di indagini avviate a seguito di esposti presentati da cittadini ed associazioni ambientaliste, i militari hanno infatti dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo, richiesto dal pm Marazia  ed emesso dal Gip del tribunale di Taranto Ingenito, relativo all’’impianto complesso di discarica per rifiuti speciali non pericolosi di proprietà’ della “Vergine spa”.
Contestualmente sono stati sottoposti a sequestro anche tre compattatori industriali, due pale meccaniche e tre escavatori utilizzati  per la movimentazione e la copertura dei rifiuti speciali. Le indagini del Noe, durate un anno e mezzo circa, hanno richiesto una consulenza tecnica e numerosi campionamenti e monitoraggi effettuati dall’Arpa di Taranto, durante i quali sono state accertate concentrazioni di idrogeno solforato superiori alla soglia di percepibilità olfattiva prevista.  E dunque i miasmi percepiti potevano essere correlati – questo è quanto sostenuto – alla dispersione di sostanze odorigene compatibili con le operazioni di abbancamento dei rifiuti ed anche allo spegnimento di alcune torce presenti nell’impianto per la combustione dei biogas. Secondo i consulenti la mancanza di un corretto sistema di captazione  di questi ultimi determina un accumulo di gas nel corpo della discarica che sfocia in una fuoriuscita con dispersioni maleodoranti in atmosfera. Anche in relazione ai fanghi in entrata nella discarica è stato rilevato che non sono sarebbero stati adottati tutti gli accorgimenti tecnici necessari al fine di evitare le emissioni maleodoranti.
E’ stato anche effettuato uno studio dei venti registrati nelle stazioni di Torricella e Grottaglie per comprendere quale fosse l’origine dei miasmi avvertiti in zona ed escludere eventuali altre fonti inquinanti.L’ ipotesi di reato contestata ai gestori della discarica è quella del getto pericoloso di cose per aver provocato l’’emissione di sostanze odorigene, quali il solfuro di idrogeno, e biogas, derivanti dai processi di gestione e post-gestione delle vasche di raccolta e di trattamento dei rifiuti, atte a cagionare molestia olfattiva e disturbi di vario genere alle persone ed in particolare alla popolazione residente nel vicino centro abitato di Lizzano, situato a 3,5 chilometri dall’impianto. Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro è’ di circa trecento milioni di euro.(PNuovo)

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