Aspettando di conoscere la fonte "anonima", pubblichiamo qui di seguito l'articolo di Massimiliano Di Giorgio - Reuters Italia
ROMA/LONDRA, 10 febbraio (Reuters) - ArceloMittal,
primo produttore mondiale di acciao, è tra i soggetti
interessati all'acquisto dell'italiana Ilva, hanno riferito oggi
a Reuters diverse fonti.
Ma il vero nodo da sciogliere prima che la famiglia Riva,
che ne è proprietaria, possa intraprendere la vendita
dell'azienda siderurgica di Taranto, è quanto costerà il piano
di risanamento ambientale imposto dal governo per ridurre i
livelli d'inquinamento atmosferico e che potrebbe arrivare a 3
miliardi di euro, aggiungono le fonti.
Da giugno 2013 il governo ha commissariato lo stabilimento,
che è retto dal commissario Enrico Bondi, dopo che nell'estate
del 2012 la procura di Taranto ha sequestrato parte degli
impianti nel'ambito di un'inchiesta per disastro ambientale che
ha portato anche all'arresto di alcuni ex dirigenti.
Nel maggio dello scorso anno, poi, i magistrati hanno
ordinato un sequestro preventivo di beni pari a oltre 8 miliardi
di euro.
L'impianto è anche stato causa dell'apertura di una
procedura d'infrazione della Commissione europea contro l'Italia
per il mancato controllo delle emissioni tossiche.
"Ho saputo negli ultimi giorni che ArcelorMittal ha mostrato
interesse all'acquisto di Ilva", ha detto a Reuters una fonte a
conoscenza della situazione, che preferisce restare anonima data
la delicatezza della questione.
Né la famiglia Riva, né Ilva, né ArcelorMittal hanno voluto
commentare in alcun modo la notizia.
Voci che parlavano di un interesse di ArcelorMittal per Ilva
erano circolate già un anno fa.
Colin Hamilton, responsabile commodities research per
Macquarie, si dice scettico sull'opportunità che ArcelorMittal
faccia un simile passo: : "Non penso che gli azionisti vogliano
comprare qualcos'altro oltre all'impianto Thyssen negli Usa". Ma
l'analista ammette che la mossa darebbe ad ArcelorMittal "una
migliore porzione di mercato in Europa e nell'Europa del sud in
particolare".
Secondo un report di J.P. Morgan, invece, ArcelorMittal
avrebbe l'opportunità di entrare in Ilva piuttosto come
azionista, offrendo all'azienda un contributo per migliorare la
distribuzione, l'ottimizzazione degli asset e anche la
volatilità dei prezzi.
ALTRI SOGGETTI INTERESSATI
"Ci sono anche altri soggetti interessati, ma non posso dire
i nomi... Al momento comunque non ci sono negoziati con i Riva",
ha detto ancora la fonte. "Bisogna aspettare che venga
pubblicato il piano di risanamento ambientale, e poi il nuovo
piano industriale, perché a quel punto si conosceranno le
cifre".
La fonte ha aggiunto che il costo del piano ambientale si
aggira sui 3 miliardi di euro.
Anche una fonte del settore ha detto che "Mittal sta
valutando l'acquisto di Ilva" e di aver sentito che "altri
soggetti russi, cinesi e italiani sono interessati".
Tra le aziende interessate, dice la fonte, ci sarebbero le
italiane Arvedi, il cui portavoce non ha voluto però fare
dichiarazioni, e Marcegaglia, da cui non è stato possibile avere
un commento.
"Ilva sta perdendo denaro, dunque diventa più urgente
trovare una soluzione. Ma è difficile fare progetti fino a che
non ci sarà più chiarezza sulla ristrutturazione ambientale. E'
difficile valutare il prezzo dell'impianto", ha aggiunto la
fonte di settore.
Un'altra fonte a conoscenza del dossier ha detto di aver
sentito della manifestazione di interesse da parte di
ArcelorMittal sin dalla scorsa settimana. Ma, dato che non sono
stati risolti ancora gli aspetti relativi al piano di
risanamento ambientale e al nuovo piano industriale, da tempo
attesi, la fonte ha escluso che allo stato attuale possano
arrivare offerte formali.
Una fonte interna di Ilva ha detto che l'impianto registra
oggi una produzione di 20.000 tonnellate al giorno, pari a circa
7 milioni di tonnellate annue. Nel 2013 l'azienda ha venduto
acciaio per circa 6,3 milioni di tonnellate, rispetto agli 8,3
milioni del 2012.
Nei giorni scorsi l'azienda ha proposto il contratto di
solidarietà per circa circa 3.500 dipendenti, cioè circa un
terzo del personale dell'acciaieria tarantina.
- hanno contribuito Silvia Antonioli e Angel Maytaal da
Londra, James Mackenzie da Roma
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