Si è svolta questa mattina, accompagnata dallo slogan urlato e cantato "giù le mani dalle officine", la mobilitazione organizzata dai giovani che si battono contro lo sgombero imposto dal Comune di Taranto della sede degli ex Baraccamenti Cattolica.
Il corteo partito da via di Palma, esattamente dagli edifici occupati, ha visto la partecipazione del mondo dell'associazionismo e dei comitati di Taranto. Ma non solo. C'erano anche i cittadini che con la loro presenza hanno mostrato di sostenere non solo la protesta ma soprattutto il percorso intrapreso dalle Officine Tarantine.
Quello volto a "costruire un futuro diverso per tutti i cittadini" di Taranto.E' questo che hanno chiesto, urlato e cantato. Ad alta voce durante la manifestazione i/le manifestanti hanno ribadito la loro volontà a resistere.
Nate con l'intento di aprire degli spazi abbandonati, riqualificarli e metterli a disposizione della collettività, le Officine Tarantine si sono distinte fin da subito per essere un centro pulsante di aggregazione di tante realtà, e cittadini/e che in quei "luoghi" si sono ritrovati/e.
Le Officine Tarantine hanno colmato un vuoto culturale e sociale creato da una cattiva gestione delle strutture pubbliche esistenti ma abbandonate, e dall'assenza di politiche sane per il territorio.
Non si ricorda nella storia di Taranto una manifestazione del genere volta a chiedere all'Amministrazione Comunale degli spazi sociali da aprire alla collettività: luoghi "dove i cittadini possano respirare cultura e collaborare per riappropriarsi del futuro".
Forse è questa la prima volta. Una svolta.
Una rivolta, ma anche una presa di coscienza nuova.
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