venerdì 14 febbraio 2014

Che aria tira sul porto?

Porti, Taranto fa il punto sullo stato di avanzamento dei lavori

Il presidente dell’Autorità portuale di Taranto, Sergio Prete (nella foto), ha incontrato ieri l’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Giannini, per fare il punto sullo stato di avanzamento delle opere di adeguamento infrastrutturale dello scalo pugliese, promosse allo scopo di sviluppare i traffici containerizzati e la logistica.
Piastra logistica
Ricevute le ultime autorizzazioni da parte della Provincia di Taranto sull’impianto di trattamento dei fanghi “rossi” di dragaggio, le cinque opere previste (strada dei moli, ampliamento del IV sporgente, darsena Ovest del IV sporgente, piattaforma logistica, vasca di contenimento dei fanghi ad ovest di Punta Rondinella) sono state quasi tutte avviate, tranne alcune che sono in fase di consegna delle aree agli appaltatori.
Dragaggi
Ok della Valutazione di Impatto Ambientale per l’approfondimento dei fondali al molo polisettoriale con connessa vasca di colmata dei fanghi, manca solo la firma del decreto (art. 5 bis della legge 84/94) da parte dei ministri Massimo Bray (Beni Culturali) e Andrea Orlando (Ambiente).
Molo polisettoriale
Il 5 marzo ci sarà la firma per l’aggiudicazione della gara per il consolidamento della banchina del molo polisettoriale, nonostante il ricorso al Tar del secondo e terzo classificato. Conclusa la conferenza dei servizi, il progetto esecutivo per la riqualificazione del molo polisettoriale in radice ha avuto esito positivo ed ottenuto da parte del Comune di Taranto il provvedimento di autorizzazione paesaggistica, manca solo il progetto esecutivo, in via di conclusione.
Diga foranea
Il progettista incaricato dalla Taranto Container Terminal sta adeguando il piano alle prescrizioni del Comitato Tecnico Amministrativo del provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche.
Ferrovie
Ultimate le attività di progetto da parte di Rete Ferroviaria Italiana per potenziare i collegamenti, si è in attesa del responso sugli Aiuti di Stato. In ogni caso, verrà richiesto ad Rfi di avviare comunque le procedure di gara con le opportune clausole di salvaguardia.
Piano regolatore portuale
Il Consiglio Comunale, competente al rilascio dell’atto conclusivo, dovrebbe esprimersi a breve. (informazionimarittime)


Porto di Taranto, una firma blocca l'appalto del dragaggio

Una firma, manca una firma soltanto, quella del ministro dei Beni culturali, Massimo Bray, al decreto sulla Valutazione di impatto ambientale per il dragaggio dei fondali antistanti l'area del molo polisettoriale del porto di Taranto dove è insediato il terminal container di Evergreen.
Il decreto è già stato firmato dal ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, ma non ancora da Bray. Senza questa seconda firma, non può essere emesso il secondo decreto da parte di Orlando, già pronto, che è di autorizzazione al dragaggio vero e proprio in base alla legge 84 del 1994 sulle Autorità portuali. E la stessa Autorità portuale, a sua volta, non può neanche avviare la procedura dell'appalto.
Era atteso per metà dicembre l'ok al dragaggio, uno degli interventi fondamentali che il porto di Taranto attende e al quale Evergreen ha subordinato il mantenimento della sua presenza. Invece questa scadenza è slittata e nel frattempo riprogrammata al 10 febbraio. Ma ancora nulla si vede. Nel contempo, un'altra delle opere significative, cioè l'adeguamento del molo polisettoriale, resta ancora al palo in quanto dopo che l'Autorità portuale di Taranto ha assegnato in via definitiva i lavori all'impresa vincitrice della gara, ecco spuntare il contenzioso al Tar di Lecce. Prima un ricorso, poi un altro ancora. Il Tar ha dato la sospensiva e fissato l'udienza di merito per il 5 marzo. I giudici hanno accolto solo uno dei due ricorsi: quello presentato dal Consorzio stabile Grandi Lavori, secondo in graduatoria, contro la stazione appaltante e l'impresa vincitrice. Ovvero il Consorzio tra Cantieri Costruzioni Cemento, Salvatore Matarrese e Icotekne che fine novembre si è aggiudicato l'opera con un'offerta di 46,834 milioni di euro su un importo a base d'asta di 61,758 milioni. L'altro ricorrente é invece il consorzio stabile Valori.
Doveva essere aperto l'1 febbraio il cantiere del polisettoriale, almeno così sperava l'Autoritá portuale dopo aver concluso l'appalto. E invece la data di avvio è di nuovo tornata ad essere indefinita e rischia di far vacillare anche il termine del 31 dicembre 2015 che, in base all'aggiornamento dell'accordo generale sullo sviluppo dei traffici raggiunto con i ministeri, dovrebbe essere la data entro cui ultimare almeno i lavori più importanti (inizialmente era dicembre 2014). Ammodernamento della banchina, che verrà avanzata, e dragaggio per portare i fondali, lungo un tratto di 1.200 metri, a 16,50 metri di profondità e consentire l'attracco di portacontainer piú grandi: ecco le opere clou inserite in un pacchetto complessivo da 200 milioni, di cui 85 riguardano il dragaggio.
«La reazione degli azionisti del terminal container? Sono chiaramente infastidi», dice Sergio Prete, presidente dell'Autorità portuale di Taranto e commissario per i lavori. Evergreen, infatti, stanca dei ritardi, già mesi addietro aveva detto di voler abbandonare lo scalo di Taranto perché non competitivo. Poi, fu indotta a far dietrofront con la promessa che le opere si sarebbero sbloccate. «Loro vedono che stiamo facendo il possibile come Autorità portuale ma notano anche che i cantieri non partono e questo lo reputano grave" dice Prete, il quale poi aggiunge che a giorni l'Autorità portuale sarà al ministero del Lavoro per rinnovare, per un altro anno, la cassa integrazione per i 500 addetti di Taranto Container Terminal. Quest'ultima è la società (Hutchinson ed Evergreen tra gli azionisti) che ha accettato di ritirare la mobilità per 160 ricorrendo alla cassa per un numero maggiore di unitá dietro l'assicurazione che i ritardi sarebbero stati superati. Inoltre, Prete annuncia che per il dragaggio dei fondali antistante il polisettoriale, l'Authority sta trattando con «Taranto Logistica» per l'uso della vasca di colmata compresa tra i progetti della piattaforma logistica, l'altro grande investimento, anch'esso di 200 milioni complessivi, che riguarda il porto. Infatti «Taranto Logistica» - tra i cui azionisti c'è il gruppo Gavio - userebbe questa vasca, che serve a depositare i fanghi dragati, solo parzialmente.
Sono cinque le opere della piattaforma logistica: strada dei moli, ampliamento del quarto sporgente, darsena a ovest del quarto sporgente, piattaforma logistica e vasca di contenimento dei fanghi ad ovest di Punta Rondinella. Ricevute le ultime autorizzazioni da parte della Provincia di Taranto sull'impianto di trattamento dei fanghi di dragaggio, le opere vedono i lavori già iniziati o in fase di consegna agli appaltatori. «Sì, stiamo partendo con la costruzione della piattaforma - commenta Prete - ma non dimentichiamo che ci sono voluti dieci anni prima di arrivarci tra progetti, burocrazia e approvazioni. Vi pare poco?». (Sole24h)

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