Dopo uno stop di 15 giorni dovuto
all’assenza di ordini di lavoro, ripartono nella prossima settimana i
tubifici 1 e 2 dell’Ilva di Taranto. E riprendono in un contesto
lievemente migliorato rispetto al periodo della fermata: e’ infatti
arrivata una commessa di 9mila tubi, da sottoporre anche a rivestimento,
che alimentera’ l’attivita’ dei due impianti a partire dalle prossime
settimane e sino a giugno-luglio prossimi. Lo si apprende da fonti
sindacali.
La crisi del mercato dell’acciaio si fa
sentire in modo forte anche nella produzione dei tubi per gasdotti e
oleodotti. Non essendoci infatti ordini, nei giorni scorsi l’Ilva ha
fermato i tubifici 1 e 2 dello stabilimento di Taranto per 15 giorni. La
fermata temporanea e’ ora terminata. Nella prossima settimana gli
impianti ripartono ma con un passo di marcia ridotto: solo cinque turni
alla settimana. Un turno al giorno, 7-15, per cinque giorni per un’area
dello stabilimento che occupa circa 400 addetti. La nuova commessa da
9mila tubi non ribalta la situazione degli ordini, ma almeno la migliora
un poco. Per i sindacati metalmeccanici se sino a qualche tempo fa
l’Ilva una commessa di piccola quantita’ l’avrebbe anche lasciata andare
perche’ preferiva puntare su commesse piu’ ingenti e soprattutto
pluriennali, oggi la crisi di settore, il venir meno dei contratti
pluriennali all’estero e la necessita’ di dover reperire risorse
finanziarie per la gestione, spinge l’azienda ad accettare tutto cio’
che il mercato offre.Domani, inoltre, non si terra’ piu’, come inizialmente previsto, l’incontro tra Ilva e sindacati per firmare l’accordo sul rinnovo dei contratti di solidarieta’ per il 2014 nello stabilimento di Taranto. I relativi numeri sono stati concordati lo scorso 30 gennaio, adesso si tratta di formalizzare l’accordo. L’intesa e’ accettata da Fim Cisl e Uilm Uil ma non dalla Fiom Cgil, che chiede invece, oltre al piano industriale dell’azienda, anche un’analisi degli ordini di lavoro in modo da poter meglio calibrare lo stesso ricorso alla solidarieta’. I contratti di solidarieta’ interesseranno 3.579 addetti delle varie aree del siderurgico, quasi 200 in meno rispetto ai 3.763 che azienda e rsu avevano individuato in un primo confronto. Il ricorso alla solidarieta’ e’ stato sfoltito per le aree manutenzioni e servizi e vedra’ 400 lavoratori interessati nell’area ghisa, 642 nelle acciaierie 1 e 2, 680 nella laminazione a caldo, 428 nella laminazione a freddo, 476 nei tubifici, 428 nelle manutenzioni centrali e 514 tra servizi, logistica e piazzali. L’anno scorso i contratti di solidarieta’ sono stati sottoscritti per circa 3.600 unita’ ma utilizzati per poco piu’ di un migliaio. Nel 2014 e’ invece previsto un maggiore uso poiche’ diversi impianti si fermeranno per i lavori di risanamento ambientale. Sui nuovi contratti, infine, pesa il taglio del 10 per cento a seguito del dimezzamento della copertura dello Stato con la legge di stabilita’. I sindacati avevano chiesto che la Regione Puglia coprisse il 10 per cento mancante ma la risposta non e’ stata positiva.(PaeseNuovo)
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