GLI OPERAI DENUNCIANO: L’ILVA HA TRASFERITO LO SCARICO DI GHISA BOLLENTE IN ALTRA ZONA. RLS SEMPRE ASSENTI O COMPLICI
“Il 15 e il 16 gennaio avevamo denunciato e chiesto un immediato
intervento nei confronti dell’Ilva per uno scarico di ghisa bollente
granulata nella zona del reparto Ome Mua. Questo aveva poi ottenuto
l’accertamento dell’Arpa e dello Spesal, e il risultato che l’azienda lo
stesso giorno 16 aveva dovuto rimuovere in fretta e furia la ghisa.
Pensavamo, quindi, che la situazione di rischio per gli operai fosse
stata eliminata definitivamente. Invece due giorni fa, altre telefonate
di alcuni operai dalla fabbrica, che ci hanno detto che dal 16 gennaio
la ghisa spostata dalla zona dell’Ome-MUA veniva scaricata nella zona
del reparto ex BRA2 – deposito bramme – vicino la mensa nuova, e che lo
scarico viene fatto dentro dei capannoni sprovvisti di tetto. Anche in
questo caso gli operai hanno denunciato un odore nauseabondo e
l’emissione di fumo dalla ghisa. Per questo lo Slai cobas ha fatto una
nuova forte denuncia agli organi ispettivi e alla Procura pretendendo
che l’accertamento non finisca fino a quando l’Ilva non rimuova
definitivamente e in sicurezza la ghisa. Ma ancora una volta viene fuori
il silenzio o peggio la complicità degli RLS. Gli operai hanno riferito
che avevano denunciato la cosa all’RLS della Uilm dell’area – che fino
ad allora si era ben guardato di dire e fare qualcosa – ma che frutto di
questa segnalazione era stato solo che gli operai potevano andare a
mangiare in una mensa più lontana dalla zona dell’ex BRA2. A che servono
questi RLS se fanno solo da portavoce dei capi aziendali! Ma ancora una
volta ci chiediamo un’altra cosa. Perché operai dell’Ilva non iscritti
allo Slai cobas si rivolgono sempre a noi, anche ora che ci sarebbero 12
delegati dell’Usb? A che sono servite le elezioni e i decantati – da
parte dell’Usb – risultati elettorali se poi l’andazzo in Ilva non
cambia mai? Le “medaglie personali” possono riempire il petto di
qualcuno, ma in fabbrica la situazione resta come prima e peggio a tutti
i livelli (salute, sicurezza, contratti di solidarietà, atteggiamento
dei capi). Occorre un sindacato di classe col protagonismo degli operai
più coscienti che si organizzano in cobas in ogni reparto, non i
personalismi! Come lo Slai cobas ha sempre detto, e ribadito durante le
elezioni dei delegati: come prima anche ora non abbiamo bisogno di
essere nelle RSU per fare le denunce, le battaglie che si devono fare e
ottenere anche dei risultati. Dopo il coraggioso esempio del OME MUA
(nonostante le minacce dei capi), gli operai del BRA2 hanno seguito le
indicazioni dello Slai cobas: gli operai devono denunciare direttamente e
in ogni reparto i problemi sulla sicurezza. E’ il clima in fabbrica che
deve cambiare e bisogna avere coraggio”.
(TarantOggi)
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