Il loro "grande amico" Riva li snobba e loro piangono davanti ai giornalisti.
La dignità infinitamente piccola dei (micro)confindustriali tarantini.
Bonifiche, più attenzione alle imprese locali
Le bonifiche, il risanamento ambientale dell’Ilva, l’ammodernamento
degli altri impianti dell’area industriale, i lavori al porto, sono una
reale occasione di sviluppo e di cirescita per Taranto e per le sue
imprese?
A confrontarsi su questo tema ieri mattina le commissioni
Attività produttive e Ambiente del Comune di Taranto ed i vertici di
Confindustria. Il presidente Vincenzo Cesareo ha lamentato lo scarso
coinvolgimento delle realtà produttive locali.
A cosa è dovuto questo atteggiamento?
«Abbiamo sottoscritto dei protocolli sulla sicurezza in Prefettura che,
però, non ci risultano essere attuati. In parallelo notiamo che il
dialogo con le maggiori stazioni appaltanti è lontano. Ci sono,
comunque, realtà che stanno operando per cui immaginiamo che a breve
questa lacuna sarà colmata. Bisogna garantire condizioni di sviluppo al
nostro sistema imprenditoriale che è pronto ad affrontare opere
importanti e vuole sfuggire alla logica del mero sub appalto».
Avete chiesto impegni precisi al Comune?
«In verità sono gli Enti locali che, con grande sensibilità, si stanno
facendo portavoce delle nostre istanze. Deve essere chiaro che noi non
vogliamo alcuna forma di protezionismo: quello che viene assegnato alle
nostre imprese è il risultato di un duro lavoro sul campo fatto di
competenza e professionalità. E questo vale soprattutto in una
prospettiva di lungo periodo. Quando l’emergenza delle bonifiche sarà
alle spalle, il tessuto imprenditoriale dovrà essere più pronto e più
preparato ad affrontare le nuove sfide».
Durante la discussione è stato sollevata la questione legata alla copertura dei parchi minerali dell’Ilva.
«Sicuramente indicando la Cimolai è stata compiuta la scelta migliore,
però avremmo gradito non apprenderlo dalla stampa ed affrontare con
l’Ilva l’argomento in sede preventiva. In questo modo avremmo potuto
presentare una rosa di fornitori qualificati che avrebbero potuto
affiancare Cimolai con positive ricadute sul territorio».
Si è trattato di mancata comunicazione o c’è sfiducia nei confronti delle imprese di Taranto?
«Non c’è sfiducia, anzi. Forse non si sono create ancora le condizioni
per un dialogo costruttivo con Confindustria. Abbiamo più volte invitato
il commissario Bondi ed il sub-commissario Ronchi ma ancora non abbiamo
ottenuto risposte. Siamo fiduciosi, però, sul fatto che si possa
continuare il percorso comune già tracciato su altri aspetti da Ilva,
Confindustria e sindacati». (CdG)
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