venerdì 20 luglio 2012

Vecchia retorica a carriolate

Ecco il trionfo della politia azzeccagarbugli. Le strette di mano e le pacche sulle spalle del parlamento di Orecchiettopoli. Qualche goccia di collirio per fingere una lacrima, orsù, signori consiglieri, ma studiatevi un po' di reality show. La gente ormai non si accontenta di queste frasi di circostanza, ci vuole pathos, commozione, più cattiveria se si vuole vendere il pesce marcio alla gente!

Dall'ufficio stampa della Regione delle orecchiette, ANNO IX, Numero 3239, 17/07/201

Norme a ttela della salute. Il dibattito in Consiglio regionale
 
“Norme a tutela della salute, dell’ambiente e del territorio sulle emissioni industriali inquinanti per le aree pugliesi già dichiarate ad elevato rischio ambientale”
 
Il dibattito in aula:
 
Donato Pentassuglia (Pd, presidente della quinta Commissione): Il principio che ispira questa legge è quello che la salute è un diritto dei cittadini e la sua tutela è il fine del sistema sanitario. Con questa legge si accende  un faro sulla situazione ambientale di Taranto e Brindisi. È una legge profondamente innovativa, perché per la prima volta in Italia la Regione Puglia prevede la redazione di un rapporto sulla “valutazione di danno sanitario”,  tutelando altresì la salute dei lavoratori dei poli industriali e obbligando gli stabilimenti a ridurre il valore di emissione massica degli inquinanti.
Da sottolineare l’attenzione e lo stretto rapporto collaborativo tra i componenti la commissione rappresentanti di tutte le forze politiche con il Governo regionale.
 
Francesco Laddomada (LPpV): Oggi insieme abbiamo rivolto a Taranto e Brindisi tutta la nostra attenzione per coniugare ambiente e lavoro, proprietà e beni comuni, lavoro, dignità, salute e progresso, con la volontà unanime di rilanciare in modo ecocompatibile il futuro della città e della sua grande azienda. Il Governo regionale della Puglia non ha mai smesso di avere al centro della propria azione politica Taranto, tanto da farne una questione nazionale.
 
Alfredo Cervellera (Sel): Provo una profonda emozione nel vedere arrivare in porto una legge,  importante per Taranto e per la Puglia e della quale  sono estensore.
Dedico questa legge a Peppe Corisi, amico e compagno di tante battaglie ambientaliste, ex operaio Ilva, morto recentemente di tumore, che si è battuto invano una vita contro quelle polveri micidiali che gli entravano dentro quella casa affacciata sulle ciminiere Ilva e nei polmoni. Se il risultato della mia legge sarà quello di ridurre e progressivamente eliminare la strage degli innocenti come legislatori potremo andare fieri di aver fatto fino in fondo il nostro dovere, incuranti delle pressioni e dell’abbaiare furioso dei padroni delle ferriere contro la classe politica pugliese.
 
Rocco Palese (Pdl): Questo è un momento di grande coesione, è la rappresentazione di un eccellente esempio di responsabilità istituzionale e politica. Questo è il giusto corretto approccio ai problemi, soprattutto in questo momento di crisi profonda del Paese è necessario recuperare una dimensione di collaborazione a tutti i livelli, perché e i fatti lo dimostrano, con la collaborazione leale si ottengono i risultati.
Mi preme sottolineare che non c’è mai stata la divisione fra quelli che difendono gli interessi industriali da una parte e dall’altra quelli che badano, invece alla salute dei cittadini e all’ambiente. Tutto deve essere armonico e in perfetta sintonia. Lavoro, ambiente, sviluppo sostenibile, salute, sono le quattro priorità per tutti, senza divisioni. Sarebbe stato un comportamento da vera antipolitica la scelta di lasciare che la magistratura si sostituisse al Governo ed al Consiglio regionale della Puglia su questo tema.
Dobbiamo continuare così, senza liti e divisioni, sui temi che ci attendono in questo momento storico di grande sofferenza per l’Italia e gli italiani tutti.
 
Giammarco Giammarco (Fli): Con enfasi e con grande soddisfazione posso dire che oggi approviamo in questo clima collaborativo una legge importante su un tema molto serio. Lo dico da medico che ha in passato avuto modo di curare tanti bambini con i tumori causati anche dall’inquinamento ambientale. I disastri ambientali sul territorio, lo possiamo dire, sono il frutto di decenni di disattenzione dei precedenti governi ai temi ambientali. Oggi, senza steccati e con grande senso di responsabilità stiamo realizzando un’importante risultato nella direzione della tutela ambientale e della salute.
 
Michele Losappio (Sel): Questa è una legge per la Puglia, per Taranto, per Brindisi, ma soprattutto contro nessuno, neanche contro la magistratura. La legge indica e dispone l’obbligo di valutazione del danno sanitario, una novità assoluta. Una legge che può avvalersi, fra l’altro, del Piano straordinario per Taranto previsto dalla legge di bilancio, quale strumento efficace.
 
Francesco Damone (LPpdt): Questa legge scongiura i possibili danni derivanti da scelte animate dall’ideologia ambientalista a tutti i costi. Mette al centro dell’interesse un modello di sviluppo sostenibile che salvaguarda anche i posti di lavoro. Questa scelta politica collaborativa è importante in questo momento in cui il Paese è praticamente commissariato e vive drammatici problemi strutturali legati anche al mercato del lavoro. Si dovrebbe proseguire su questa strada per recuperare il primato della buona politica.
 
Arnaldo Sala (Pdl): Questa legge rappresenta la soglia di una nuova era. Uno sforzo comune per raggiungere obiettivi di interesse comune per il nostro territorio ed i suoi cittadini. È la prima pietra su cui erigere il muro della propria autodeterminazione.
 
Patrizio Mazza (Idv): Questa legge non è contro nessuno e per questo viene votata all’unanimità, senza difficoltà. Ma mi domando: a favore di chi è questa iniziativa legislativa?
Avevo presentato una mia legge su questa materia, ma non è andata in porto. È una legge che non assicura affatto un vantaggio dal punto di vista della salute. È una legge monca, priva di quel passaggio successivo fondamentale perché possa produrre effetti positivi reali. Manca un progetto di riconversione di tutto il sistema industriale senza del quale non si può garantire un netto miglioramento della qualità della vita su quel territorio. Manca il progetto di chiusura definitiva in tempi brevi dell’area a caldo dello stabilimento Ilva con contestuale ricollocamento delle unità lavorative nel sistema di economia alternativa da progettare.

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