venerdì 6 luglio 2012

Il nemico molla? I sindacati se la fanno sotto!

Lascia il direttore Ilva manduriano Luigi Capogrosso



Sindacati sorpresi
Cosa succede all’Ilva? Le dimissioni dalla carica di direttore dello stabilimento siderurgico di Luigi Capogrosso, più del trasferimento alla Fiat del direttore delle relazioni industriali del Gruppo Riva, Pietro De Biasi, sollevano domande. Alcuni interrogativi sono legati alla crisi economica, altri all’emergenza ambientale e ai riflessi dell’inchiesta della magistratura su inquinamento e salute. «Di De Biasi sapevamo, mentre l’uscita di Capogrosso, dopo 15 anni alla direzione dello stabilimento, è stata una sorpresa» commenta il segretario generale della Uilm, Antonio Talò. Il posto di De Biasi sarà occupato dal direttore dell’area ghisa Salvatore De Felice.
«L’avvicendamento di Capogrosso era nell’aria» sottolinea il segretari della Fim Cisl Mimmo Panarelli: «Se questo ha legami con l’inchiesta della magistratura (Capogrosso è indagato, ndr)? Non saprei rispondere. All’Ilva la preoccupazione per quel che potrebbe succedere è palpabile. Noi siamo preoccupati pensando ai lavoratori e al muro contro muro magistratura-Riva. Lo spettro di un sequestro degli impianti e di una reazione aziendale - mobilità, licenziamenti - agita i sonni dei sindacalisti. Come ha ricordato in un recente intervento proprio il segretario della Uilm Talò, nelle assemblee gli operai hanno mostrato ai sindacati i loro timori. «L’Ilva potrebbe fermare tutto perché già la crisi morde e ha quasi interrotto la produzione a freddo dei tubi e dei treni nastri, riducendo quella a caldo di un buon 40 per cento. Gli effetti potremmo vederli anche sugli stabilimenti del Nord, a Genova per esempio» ricorda Talò. In realtà una domanda corre, fuori dalle dichiarazioni ufficiali. (Manduriaoggi)

Metalmeccanici: in Ilva Taranto consenso a ipotesi Fim e Uilm

Con 6417 si', 1056 no, 351 schede tra bianche e nulle, i lavoratori dell'Ilva di Taranto hanno espresso il loro consenso all'ipotesi della piattaforma contrattuale proposta da Fim e Uilm. "Si tratta di un risultato importante che dimostra l'apprezzamento per il buon lavoro svolto e per un risultato positivo ottenuto nella fase piu' acuta della crisi economica", commenta il segretario di settore Ilva della Fim Cisl di Taranto, Vincenzo Castronuovo. In termini percentuali, rispetto al numero degli elettori che si sono recati alle urne al termine di ogni assemblea consumatasi nello stabilimento Ilva di Taranto dal 18 giugno al 5 luglio, i si' corrispondono all'82,01%, i no al 13,50%. "Un dato senza dubbio positivo", aggiunge. "La consultazione ha prodotto un risultato importante, soprattutto in considerazione della crisi economica e produttiva che stiamo attraversando", spiega Castronuovo. "L'ipotesi della piattaforma per il rinnovo del contratto proposta rappresenta un forte avanzamento per la tutela dei diritti e per il salario, nel settore dei metalmeccanici", prosegue. "Questo risultato carica di ulteriore responsabilita' le organizzazioni sindacali di Fim e Uilm, le quali, facendo propria ogni esigenza in termini di rinnovo contrattuale, danno continuita' al contratto vigente siglato il 15 ottobre 2009 e, attraverso l'azione congiunta, intendono, a partire da oggi, aprire il negoziato con Federmeccanica, affinche' si possa giungere entro dicembre 2012 alla stesura del nuovo contratto. Tale azione - conclude Castronuovo - consentirebbe a tutti i lavoratori metalmeccanici di ottenere gia' da gennaio 2013 i nuovi aumenti contrattuali".(Libero)

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