lunedì 30 luglio 2012

Ilva: Bonelli (Verdi), il ministro della Salute non ordina inchiesta

(ASCA) - Roma, 30 lug - ''A difendere le ragioni di chi si e' ammalato o e' morto a causa dell'inquinamento e il diritto di non ammalarsi piu' e' rimasta solo la Procura della Repubblica di Taranto. E' davvero sconcertante, a questo punto, il silenzio del ministro della Salute che nonostante la gravita' di quanto contenuto nella Perizia dei magistrati ancora oggi non ha ordinato un monitoraggio sanitario, la realizzazione immediata del registro tumori e analisi a campione sul sangue e sulle urine dei cittadini di Taranto che, secondo quanto denunciato da studi indipendenti, sarebbero fortemente contaminate da piombo e cadmio, visto che ad oggi nessun altro lo ha fatto'', dichiara in una nota Angelo Bonelli.

''In questi giorni si avvertono fortissime pressioni per condizionare i magistrati sulla vicenda Ilva e sembra che il disastro sanitario sia passato completamente in secondo piano. Eppure la situazione sanitaria a Taranto e' drammatica: stiamo parlando di una citta' dove si muore e si ci ammala d'inquinamento - continua il presidente dei Verdi -. Chi oggi si affanna a difendere un sistema produttivo basato sulla diossina che (come dice la perizia della procura di Taranto) provoca 'malattia e morte', avrebbe dovuto indicare prima una strada per la conversione industriale del Polo siderurgico seguendo l'esempio di altre realta': Pittsburgh, Bilbao, Valencia hanno cambiato il proprio modello di sviluppo e ora rappresentano delle eccellenze per innovazione e qualita' della vita ''.

''A Taranto siamo in presenza di una situazione di emergenza ambientale e sanitaria gravissima che solo la magistratura ha avuto il coraggio di affrontare. I giudici di Taranto hanno fatto il proprio dovere mentre la politica e le istituzioni facevano finta di non vedere quello di cui tutti erano a conoscenza: ossia che a Taranto ci si ammala e si muore a causa dell'inquinamento e di un modello industriale alla diossina'', conclude Bonelli.

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