(ASCA) - Roma, 30 lug - ''A difendere le ragioni di chi si e'
ammalato o e' morto a causa dell'inquinamento e il diritto di
non ammalarsi piu' e' rimasta solo la Procura della
Repubblica di Taranto. E' davvero sconcertante, a questo
punto, il silenzio del ministro della Salute che nonostante
la gravita' di quanto contenuto nella Perizia dei magistrati
ancora oggi non ha ordinato un monitoraggio sanitario, la
realizzazione immediata del registro tumori e analisi a
campione sul sangue e sulle urine dei cittadini di Taranto
che, secondo quanto denunciato da studi indipendenti,
sarebbero fortemente contaminate da piombo e cadmio, visto
che ad oggi nessun altro lo ha fatto'', dichiara in una nota
Angelo Bonelli.
''In questi giorni si avvertono fortissime pressioni per
condizionare i magistrati sulla vicenda Ilva e sembra che il
disastro sanitario sia passato completamente in secondo
piano. Eppure la situazione sanitaria a Taranto e'
drammatica: stiamo parlando di una citta' dove si muore e si
ci ammala d'inquinamento - continua il presidente dei Verdi
-. Chi oggi si affanna a difendere un sistema produttivo
basato sulla diossina che (come dice la perizia della procura
di Taranto) provoca 'malattia e morte', avrebbe dovuto
indicare prima una strada per la conversione industriale del
Polo siderurgico seguendo l'esempio di altre realta':
Pittsburgh, Bilbao, Valencia hanno cambiato il proprio
modello di sviluppo e ora rappresentano delle eccellenze per
innovazione e qualita' della vita ''.
''A Taranto siamo in presenza di una situazione di
emergenza ambientale e sanitaria gravissima che solo la
magistratura ha avuto il coraggio di affrontare. I giudici di
Taranto hanno fatto il proprio dovere mentre la politica e le
istituzioni facevano finta di non vedere quello di cui tutti
erano a conoscenza: ossia che a Taranto ci si ammala e si
muore a causa dell'inquinamento e di un modello industriale
alla diossina'', conclude Bonelli.
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