Ilva, pediatri contro Renzi «Non ci vuole incontrare»
Il premier Matteo Renzi, pur avendo preso l’impegno durante la visita a Taranto del settembre scorso, non ha ancora risposto all’appello dei pediatri di Taranto, che chiedevano di incontrarlo per discutere dell’emergenza sanitaria e ambientale nel capoluogo ionico legata all’inquinamento dell’Ilva e degli altri insediamenti industriali. Lo scrivono in una nota Annamaria Moschetti dell’associazione culturale Pediatri Puglia e Basilicata, il Neonatologo responsabile della Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, Oronzo Forleo, e il presidente Associazione Onlus 'Delfini e Neonatì per la neonatologia Dora Tagliente.In merito alla richiesta di incontro con il presidente del consiglio Renzi inviata nel mese di agosto, i tre firmatari della missiva “comunicano che il premier non ha finora telefonato alla dott.ssa Moschetti come si era impegnato pubblicamente a fare e che l’incontro con l’on. Davide Faraone cui la segreteria di Renzi aveva delegato il compito di incontrare i pediatri per la non disponibilità del primo ministro, incontro che si sarebbe dovuto svolgere il 25 settembre, è stato annullato senza preavviso alcuno”.
Ribadendo “la gravità della situazione sanitaria dei bambini tarantini che si è appalesata nella sua drammaticità attraverso lo studio Sentieri recentemente pubblicato”, i pediatri “ribadiscono la necessità e l’urgenza di essere ricevuti dal premier Renzi. Rimangono pertanto in attesa di riscontro”.
La polemica si è accesa dopo un servizio del tg satirico «Striscia la notizia», andato in onda l'altro giorno, in cui l'inviato Mingo ha documentato il pericolo derivante dall'accumulo di polveri di ferro che provengono dai parchi minerali del siderurigico, facendo un «esperimento» sul balcone di un'abitazione del popoloso rione del capoluogo jonico e dimostrando come la polvere - spazzata «regolarmente» ogni giorno da una casalinga - venisse attirata da una grossa calamita. (GdM)
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