Nel rapporto di Legambiente
sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani,
Taranto si piazza al 77° posto su un totale di 104 città monitorate. Una
posizione poco gratificante che evidenzia le difficoltà della città dei
due mari
Inquinamento atmosferico a livelli
d'emergenza e tasso di motorizzazione in crescita, gestione dei rifiuti
altalenante e trasporto pubblico in crisi. Questo il quadro che emerge
dalla ventunesima edizione di Ecosistema Urbano, il rapporto di
Legambiente sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia
italiani, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24
Ore. Il Rapporto quest'anno si concentra sulla qualità delle politiche
ambientali dei nostri capoluoghi di provincia, per osservare in modo più
approfondito quello che l'amministrazione locale fa, o non fa, per
migliorare la mobilità, la gestione dei rifiuti e delle acque e, in
generale, la qualità del proprio territorio. L'insieme dei dati ci dice,
ancora una volta, che le città italiane vanno a tre velocità: sono
lente, lentissime e statiche.
In questo quadro Taranto si piazza solo
al 77° posto su un totale di 104 città monitorate, nelle parti "basse"
della classifica. La cattiva posizione nella classifica generale è
frutto innanzitutto di una serie di dati non disponibili relativi al
trasporto pubblico, all’indice modal share, alle isole pedonali, alle
piste ciclabili e alla qualità dell’aria. Nelle classifiche parziali,
altri risultati poco lusinghieri sono stati: 102° posto per VERDE
URBANO FRUIBILE; 74° posto per CONSUMI ELETTRICI DOMESTICI; 89° posto
per ENERGIE RINNOVABILI – SOLARE; 63° posto per AREE VERDI TOTALI; 64°
posto per RIFIUTI: PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI – dato 2012; 93° posto
per RIFIUTI: RACCOLTA DIFFERENZIATA – dato 2012 (88° posto col dato
2013, sempre molto basso, dell'11,4%); 57° posto per INCIDENTALITA'
STRADALE.
Tra i pochi dati positivi, alcuni sono
in buona parte frutto di una situazione economica difficile: 7° posto
per TASSO MOTORIZZAZIONE AUTO e MOTO; 21° posto per CONSUMI IDRICI
DOMESTICI. Altri, come la qualità dell'aria, fortemente influenzati dalla
forte riduzione della produzione dell'impianto siderurgico: 32° posto
per QUALITA' DELL'ARIA – PM10; 1° posto a pari merito con altre 10 città
per QUALITA' DELL'ARIA – OZONO; 50° posto per DISPERSIONE DI ACQUA
NELLA RETE.
Per Legambiente Taranto, nel capoluogo
jonico spiccano, in negativo: i poco più di 3 metri quadri di verde
fruibili per abitante che ci assegnano il terzultimo posto tra tutte le
città italiane, i tanti dati non disponibili e, tra essi, quelli
relativi alle isole pedonali ed alle piste ciclabili: anche a
comunicarli i dati sarebbero stati comunque così modesti da lasciarci
nei bassifondi delle rispettive classifiche, la raccolta differenziata
che continua a non decollare. Una precisazione meritano gli indici per
la qualità dell'aria. In particolare il dato positivo del PM10 va
considerato con attenzione, essendo fortemente influenzato dalla attuale
ridotta capacità produttiva dell'Ilva. Va comunque ricordato che altri
inquinanti di produzione industriale rendono più patogene le polveri
tarantine. Infatti per ogni incremento di 10 microgrammi di PM a Taranto
c'è un aumento dello 0.69 % di mortalità contro lo 0.31 % di altre
città italiane (secondo lo studio MISA) e lo 0.33% di altre città
europee (studio SENTIERI).
"Purtroppo - dichiara Lunetta Franco,
presidente di Legambiente Taranto - il Rapporto Ecosistema Urbano 2014
conferma una realtà ben nota. A Taranto il verde disponibile per i
cittadini è pressoché inesistente e sottoposto ogni anno a
ingiustificabili potature "selvagge" che continuiamo a denunciare senza
che il Comune si decida a intervenire, la raccolta differenziata langue,
le aree pedonali sono limitatissime , non ci sono politiche per
costruire una mobilità alternativa all'uso dell'auto e la stessa pista
ciclabile in Viale Magna Grecia, da questo punto di vista, risulta di
scarsissima utilità, né iniziative volte a favorire l'uso di energie
alternative. Manca non solo un progetto, ma persino l'idea di una
"altra" Taranto". (Cosmopolismedia)
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