L’associazione Donne Taranto Unite
sostiene la battaglia per il ripristino di diritti troppo a lungo
negati ai residenti jonici. In primis quelli che attengono la sfera
delle tutele ambientali e della salvaguardia delle vite umane. Per
questo, nelle ultime ore, hanno indirizzato una richiesta al sindaco e
all’intero Consiglio comunale di Taranto, affinché – entro 15 giorni –
gli stessi possano approvare un provvedimento con il quale si escluda
“dalla variante al vigente Piano Regolatore le opere che interessano il
progetto di Tempa Rossa”. Interventi che, nella fattispecie, attengono
il prolungamento del pontile petroli e la costruzione di appositi
serbatoi. In egual misura, sostengono le attiviste ambientaliste, sarà
necessario procedere ad una revisione dell’Atto d’Intesa Città-Porto in
grado di “recepire gli strumenti urbanistici contenuti nel Decreto
Ministeriale del 9 maggio 2011 in materia di direttiva Seveso”.
Qualora queste richieste non dovessero
tramutarsi in atti amministrativi concreti, e nei tempi utili, le
referenti dell’associazione non escludono di adire le vie giudiziarie
perché non si violino, ancora una volta, i diritti inviolabili dei
tarantini. (CM)
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