sabato 5 luglio 2014

Il referendum e la melina del non-sindaco cagasotto

Tempa Rossa: Stefano vuole un referendum

Mentre si avvicina il termine ultimo entro cui il Comune di Taranto dovrà esprimersi sul progetto Tempa Rossa, il sindaco Stefàno lancia l’idea del referendum in rete. Il Governo centrale pone un ultimatum, e il primo cittadino annuncia la possibilità che sia la cittadinanza a decidere sulla questione. Un vero e proprio caso oramai che va ad inserirsi nel già compromesso quadro ambientale. Il progetto ha trovato più volte l’opposizione delle associazioni ambientaliste del territorio che hanno traghettato la questione in Europa.
Il neo movimento Stop Tempa Rossa, si propone di contrastare il progetto delle multinazionali del petrolio, comune all’asse lucano jonico. Alcuni giorni fa Legamjonici aveva illustrato i problemi che un eventuale sua realizzazione comporterebbe tra cui “maggior carico di emissioni diffuse e maggiori rischi di incidenti in mare e su terra, senza  nessun beneficio per il territorio tarantino”. Il Comitato Legamjonici si  è occupato sin dal 2011 del progetto,  contestando in sede europea la modalità del rilascio delle autorizzazioni da parte delle autorità italiane, determinando il riesame dell’AIA, carente degli aspetti correlati alla sicurezza. La stessa associazione ha inoltre denunciato in Commissione Europea anche la scarsa informazione al pubblico e possibili scenari di incidenti rilevanti, ritenuti non analizzati a fondo. 
Duro il commento del coportavoce dei Verdi, Angelo Bonelli: "Il Sindaco Stefano dopo aver boicottato il referendum sull'Ilva  spiega- attendendo almeno due anni prima di convocarlo e dopo aver ridotto del 50% i seggi, propone un referendum su Tempa Rossa che dovrebbe essere indetto entro il 30 luglio. Il sindaco- prosegue- dovrebbe smetteterla di prendere in giro la popolazione e deve cominciare ad assumersi le responsabilità di Sindaco e da responsabile sanitario della città . L'approvazione del progetto Tempa Rossa rappresenterebbe la fine di una speranza di cacciare i veleni da Taranto e avviare una radicale conversione economica e industriale . Con Tempa Rossa - ribadisce Bonelli- l'inquinamento aumenterebbe del 12% secondo i dati autocertificati dall'ENI, e quindi possiamo avere il ragionevole dubbio che la percentuale di inquinamento sia maggiore. Il sindaco chieda subito  la  convocazione consiglio comunale per dire no a Tempa Rossa.- conclude l'ambientalista- Basta giochini e letterine, Taranto dice basta ai veleni" (Cosmopolismedia)

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