giovedì 3 luglio 2014

Andiamo tutti a vivere nell'Ilva!

Ilva, sei volte meno inquinata della città di Taranto

Record positivo dell’Ilva di Taranto: la cokeria praticamente non inquina più.
La cokeria era sul banco degli imputati, la raccontavano come un reparto malsano. E invece ora dobbiamo dire che è cambiato tutto.
Gli Ipa (idrocarburi policiclici aromatici) non hanno più il loro centro di diffusione nella cokeria dell’Ilva.
E’ la città che inquina l’IlvaE – udite udite – fra tutti i posti dell’Ilva, la cokeria è diventato il più sano e pulito.
Nell’Ilva nel giro di pochi mesi è stata smentita la letteratura tecnico-scientifica che aveva sempre considerato la cokeria il posto più inquinato e più inquinante di un’acciaieria. Guardate qui, è un vero miracolo, i numeri parlano chiaro:
Cokeria IPA 2 
Direzione IPA 8 
Meteo Parchi IPA 5 
Portineria C IPA 5 
Riv1 IPA 7 
Tamburi IPA 12 
I numeri sono in nanogrami a metro cubo. E’ tutto online sul sito dell’Arpa Puglia. I dati sono quelli del 1° luglio 2014, i più aggiornati.
La cosa che rincresce è che il miracolo potevano farlo prima, evitando che Vendola andasse sotto inchiesta e patisse 7 ore di interrogatorio.
Dovete sapere che dentro gli Ipa si annida quel micidiale benzo(a)pirene cancerogeno che – riferiva Archinà ai Riva – avrebbe fatto infuriare Vendola. “Così com’è l’Arpa Puglia può andare anche a casa perché hanno rotto”.
E il nodo erano proprio quei malefici nanogrammi. Vendola era proprio preoccupato per tutti quegli Ipa e per quel benzo(a)pirene. Nel 2010 infatti uno zelante rapporto Arpa datato 4 giugno accusava l’Ilva di essere la fonte da cui proveniva il 99% degli Ipa del quartiere Tamburi. La sola cokeria emanava il 98% del benzo(a)pirene presente in quel quartiere, secondo quel rapporto Arpa che è poi diventato un punto nevralgico dell’inchiesta giudiziaria.
Dopo quattro anni da quel rapporto, ora tutto si è ribaltato.
Grazie al miracolo, Ilva ha ora valori di Ipa sei volte inferiori della città.
Non è una burla: sono dati ufficiali.
Cosa mai vista in nessuna parte del mondo. Pur non rispettando l’autorizzazione Aia, l’Ilva ottiene risultati migliori di altre acciaierie che rispettano l’Aia.
Edo Ronchi, responsabile del piano ambientale dell’Ilva, ne va giustamente orgoglioso. “I dati – sono parole di Ronchi – non li invento io, sono quelli dell’Arpa. E se dicono che i tarantini godono dell’aria tra le migliori d’Italia, c’è da crederci”.
Ma la Divina Provvidenza ha fatto ancora di più: fra tutti i tarantini ha scelto di portare la sua grazia fin fra gli operai della cokeria. Con soli 2 nanogrammi a metro cubo di Ipa (a cui corrisponde zero benzo(a)pirene) non solo lavorano ma hanno il privilegio di vivere in un’oasi di benessere. Vivere con aria così buona non è da tutti. Quei lavoratori fortunati non avranno bisogno di una mascherina antismog, al limite la regaleranno a casa ai loro meno fortunati figlioli. (Marescotti - FQ)

Accade oggi a Taranto: il vento proviene dall'area industriale e l'inquinamento aumenta

Vi presentiamo le misurazioni effettuate stamattina da PeaceLink con l'analizzatore portatile Ecochem PAS 2000 CE
Questa è la foto dell'aria pessima misurata stamattina con l'analizzatore IPA.
QUALITA' DELL'ARIA PESSIMA IN CITTA'.

IL VENTO PROVIENE DALLA ZONA INDUSTRIALE A 10 KM/H.
In questo momento, a 5 chilometri dall'ILVA, gli IPA cancerogeni oscillano fra i 20 e i 30 nanogrammi a metro cubo.
Se potete, portate al mare i vostri figli.
Il cielo appare così.
Questa è la foto dell'aria pessima misurata stamattina con l'analizzatore IPA.

PeaceLink è dotatata di un analizzatore portatile di IPA, modello Ecochem PAS 2000 CE, identico a quello utilizzato da ILVA e ARPA, con il quale ha condotto una costante rilevazione degli IPA a Taranto.
Questi sono i dati raccolti stamattina (centro abitato sottovento rispetto all'area ILVA) e comparati con quelli racconti ieri (centro abitato sottovento rispetto all'area ILVA).
Il primo grafico (solo colonne rosse) rappresenta 25 misurazioni effettuate in mattinata oggi in un luogo privo in interferenze confondenti.
Questi sono i dati IPA misurati stamattina (25 campionamenti). Calcolati in nanogrammi/metrocubo.
Confrontando le misurazioni degli IPA effettuate ieri a 5 km dall'Ilva con quelle effettuate oggi (entrambe nella zona Bestat, via Dante, lontane dal traffico) si può notare la netta differenza delle concentrazioni quando l'abitato è sopravento (colonne blu) e quando è invece sottovento (colonne rosse).
Queste misurazioni contrastano con le dichiarazioni di Edo Ronchi, subcommissario dell'ILVA che si occupa del Piano Ambientale, secondo il quale a Taranto vi sarebbe un'ottima qualità dell'aria.



Questa è la comparazione fra ieri (città sopravento) e oggi (città sottovento rispetto alla zona ILVA). La differenza la fa la direzione del vento.
Interessante il terzo grafico che compara le concentrazioni di IPA di oggi con quelle riscontrabili in una stanza dove è stata fumata una sigaretta.
Le colonne rosse sono le misurazioni di oggi, le colonne blu sono quelle relative al fumo passivo.
In questo ultimo caso alcune misurazioni sono comparabili con il fumo passivo di sigaretta.

Sulle ordinate (asse verticale) i valori sono riportati nell'unità di misura nanogrammi/metrocubo (ng/m3).
Superando il valore di 20 ng/m3 di IPA è altamente probabile che venga superata la soglia di 1 ng/m3 di benzo(a)pirene. (Daniele Marescotti - Peacelink)
Questa è la comparazione fra l'aria che vedete nella foto e gli IPA del fumo passivo di una sigaretta.

Nessun commento: