Su 1.111 stabilimenti a rischio di incidente rilevante che rientrano nella direttiva Seveso solo due terzi, circa 700, sono in regola con il certificato di prevenzione incendi che e' l'ultimo atto di un procedimento laborioso della messa in sicurezza degli impianti.
Lo ha detto il capo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, Antonio Gambardella, intervenendo alla sesta edizione del convegno ''Valutazione e gestione del rischio negli insediamenti civili e industriali'' organizzato dal ministero dell'Ambiente, Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, Universita' di Pisa, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), Consiglio nazionale ingegneri, ministero della Salute-Ispesl e Dipartimento di Protezione Civile, in corso a Pisa e che si chiudera' domani. In particolare Gambardella ha sottolineato la difficolta' di mettersi in regola soprattutto per le aziende di grandi dimensioni gia' esistenti sul territorio. Difficolta' rispetto alle quali, ha messo in evidenza Giuseppe Lo Presti, dirigente della direzione per la salvaguardia ambientale del ministero dell' Ambiente, e' necessario integrare il sistema di controllo. In tal senso martedi' prossimo, ha annunciato Gambardella, ci sara' presso il ministero dell'Interno una riunione ad alto livello con il ministero dell'Ambiente ''per una strategia comune''. Si tratta di avviare un tavolo per trovare forme di coordinamento e intesa sui controlli.
Per quanto riguarda le aziende (presenti al convegno le realta' di Trieste, Piombino e Taranto) e' stato evidenziato il ruolo dei protocolli di intesa e degli accordi di programma come strumenti volontari per dare concretezza alle norme di sicurezza. Molto di piu', pero', e' stato detto, devono fare le aziende e ancora molto le regioni il cui impegno ''e' a macchia di leopardo con alcune realta' piu' virtuose e altre ancora molto indietro''.
Intanto il ministero dell'Ambiente si sta dotando di un inventario Web ad hoc sui controlli degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante che ricadono sotto la direttiva Seveso, ha annunciato Alberto Ricchiuti del servizio rischio industriale dell'Ispra che sta lavorando al progetto. In particolare si tratta di mettere online tutte le informazioni relative ai risultati dei controlli e delle istruttorie dei 1.111 impianti a rischio catalogati in Italia a livello nazionale e a livello regionale cosi' come esiste gia' l'inventario dei controlli per 58 impianti in merito alla valutazione di impatto ambientale e all'autorizzazione integrata ambientale.
Per quanto riguarda l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia), di competenza del ministero dell'Ambiente, gli impianti sottoposti a questa autorizzazione sono 151, secondo i dati aggiornati al 13 ottobre.
Dei 151 impianti sottoposti a rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale, 58 sono anche soggetti agli obblighi della direttiva Seveso. (ANSA)
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