martedì 21 ottobre 2008

La FIOM parla di ambiente all'ILVA?

...va di moda?
Verba volant, pulvis manet

Da Rassegna.it
“L’emergere di dati drammatici e clamorosi sui danni alla salute per l’inquinamento industriale a Taranto, dovuti alle emissioni nocive dell’Ilva, chiama in causa tutte le istituzioni locali e nazionali e coinvolge immediatamente l’iniziativa del sindacato”. A dirlo è il segretario nazionale della Fiom, Giorgio Cremaschi: “Non possiamo accettare che continui questa drammatica nocività, che produce danni e vittime anche tra i bambini. La tecnologia oggi è perfettamente in grado di abbattere a livelli tollerabili o addirittura di eliminare le emissioni nocive. Se questo non viene fatto, è perché si vuole risparmiare sulla salute”.
Per questo, aggiunge Rinaldini, “come Fiom siamo impegnati a ottenere che l’Ilva spenda tutto quello che è necessario per rendere compatibile l’impianto di Taranto con la salute delle persone. Siamo invece contrari alla posizione del governo che, accogliendo le richieste delle imprese, chiede di rinviare le misure per ridurre l’inquinamento industriale. Quanto accade a Taranto dimostra che solo attuando gli interventi necessari si difendono sia la salute delle persone, sia la struttura industriale”.
E così conclude il dirigente Fiom: “Ogni rinvio degli interventi necessari, oltre che aumentare in misura inaccettabile i prezzi per la salute, prepara inevitabilmente la crisi dell’industria, che non potrà reggere all’infinito senza cambiare profondamente nella qualità della propria organizzazione. Per questo, nello stesso momento in cui difendiamo il diritto a un lavoro sicuro per i dipendenti dell’Ilva, siamo solidale con la popolazione di Taranto che chiede salute”.

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