Mentre all'ENI la prefettura precetta contro scioperi e agitazioni, all'Ilva si cominciano a fare pulizie di fine anno:
La direzione dello stabilimento Ilva di Taranto ha comunicato a tutte le sigle sindacali la necessita’ di avviare a partire dal 1 dicembre prossimo un periodo di cassa integrazione ordinaria della durata di circa 13 settimane. La CIG interessera’ un numero massimo di dipendenti quantificabile in 2000 unita’ che operano presso lo stabilimento tarantino. Tale soluzione si e’ resa necessaria a causa della crisi di mercato che ha colpito la siderurgia nell’ambito del piu’ generale rallentamento dell’intera economia globale. (AGI)
Diciamolo una volta per tutte: i tarantini non sono cittadini come tutti gli altri, sono i macchinari umani che servono a far funzionare le industrie strategiche per la nazione...
Lavorate e morite per la patria!
E a Tarantosera che qualche settimana fa pubblicò le accuse all'Arpa Puglia di "condannare 3000 famiglie" , a causa del suo operato condotto con onestà e rigore, vorremmo far notare che 2000 operai andranno a casa dal 1° dicembre, mentre tutte le sostanze tossiche che affligono la città restano indisturbate.
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