Pubblichiamo lo scambio epistolare tra un tarantino e l'assessore all'Ecologia della Regione Puglia Losappio:
Ci riserviamo di valutare la risposta alla luce dei fatti...
Cittadino:
Pregiatissimo Assessore,
stamattina [21 ottobre] leggendo il corriere della sera, mi creda non riuscivo più a parlare, ero sconvolto.
Eppure quei dati li conoscevo già, ma la prego di credermi, mi sento veramente umiliato come cittadino di Taranto. E' possibile che non si riesca a bloccare tutto questo?Immagini di vivere quì, di voler formare una famiglia,dei figli... Tutto questo per noi cittadini di Taranto è diventato quasi un sogno,siamo TERRORIZZATI ! Qui SI MUORE !
La prego di intervenire. il livello di DIOSSINA DEVE assolutamente scendere a 0.4 nanogrammi.
grazie di cuore
Assessore:
Gentile amico,
mentre il giornalista del Corriere preparava i suoi articoli la Regione contestava per due volte in pochi giorni al Ministero dell'Ambiente la volontà ormai molto evidente di "assolvere" ILVA dalle emissioni di diossina sulla base della legislazioni esistente. I due comunicati dell'Assessorato pubblicati sul portale dell'Assessorato ricostruiscono la vicenda.
Voglio cioè dire che il giornalista non solo ha scelto di ignorare la volontà pro ILVA del Governo Nazionale (e scusate se è poco!), ma rischia con la sua "campagna" un depistaggio sulle responsabilità attuali e un indebolimento di chi, come Regione e Autonomie Locali, si batte per ridurre le emissioni.
Sulla Gazzetta del Mezzogiorno e su Repubblica Bari di oggi, io stesso intervengo per ribadire il punto sulle diossine alla luce delle richieste del Governo al Consiglio Europeo di una deroga o sospensione delle misure ambientali già decise.
Cosa si determenirebbe in Puglia, da Taranto a Cerano, se l'Europa recepisse le proposte di Berlusconi e Prestigiacomo?! Comunque: la Regione conferma: niente AIA se non si abbattono le diossine.
Losappio
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