venerdì 17 ottobre 2008

Italia e Polonia unite contro Kyoto!!!

Sarà un caso che i maggiori produtori di CO2 in Europa sono la centrale Enel di Brindisi, l'Ilva di Taranto e la Edison di Taranto?


A Bruxelles sono "allibiti": sul costo del pacchetto di misure europee per contenere l'effetto serra, "l'Italia dà numeri sbagliati". Ed è subito scontro con il governo Berlusconi. Sulla questione interviene anche il capo dello Stato Giorgio Napolitano che sottolinea come le esigenze di sostenere l'economia non debbano sopravanzare il rispetto e la tutela dell'ambiente.

Se il presidente del Consiglio italiano ieri calcolava che il prezzo per ridurre l'emissione di CO2 sarà di 18 miliardi all'anno (mercoledì erano 25 miliardi), per il commissario Ue all'ambiente Stavros Dimas, i costi sarebbero tra i 9,5 e i 12,3 miliardi. Anzi, per la Ue, "l'Italia è uno dei Paesi che probabilmente farà l'affare migliore" sul clima, anzichè subire uno svantaggio insopportabile. I numeri forniti da Roma "sono completamente al di fuori di ogni proporzione", ha detto il commissario Ue. "Non so da dove vengono, ma non sono quelli che noi chiediamo".

Salta il calendario della Ue. Nella due giorni di Bruxelles il fronte del no - guidato da Italia e Polonia - è riuscito a far saltare il calendario del presidente di turno dell'Ue, il francese Nicolas Sarkozy, che puntava all'approvazione di tutte le misure prima di dicembre.

L'articolo integrale su Repubblica.it

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