venerdì 31 ottobre 2008

Questa sera Ludovico Vico parlerà di ambiente ai Tamburi


Ma è per caso lo stesso Vico di cui si legge sotto a braccetto con Pietro Franzoso?

Il deputato tarantino Ludovico Vico è stato promotore di una interrogazione parlamentare nel 2007 al fine di ottenere per Riva una deroga al Protocollo di Kyoto. L'iniziativa è stata sposata anche dal parlamentare di Forza Italia Franzoso.
Ecco una lettera inviata da Alessandro Marescotti di PeaceLink al Quotidiano di Taranto.

Una solerte interrogazione parlamentare Leggo sulla pagina "Pensieri & Parole" del Quotidiano del 18 gennaio il testo un'interrogazione parlamentare relativa all'Ilva e al Protocollo di Kyoto che, come è noto, richiede una riduzione delle emissioni di "gas serra". Tale interrogazione al ministro Bersani è firmata dagli onorevoli Ludovico Vico e Andrea Lulli, entrambi dei Democratici di Sinistra. Ci si attendeva una interrogazione lungimirante, finalizzata all'adozione di soluzioni ecosostenibili e preoccupata della salvaguardia dell'ecosistema. E invece no. Si parla del Protocollo di Kyoto per gli "effetti profondamente deleteri sulle attività dello stabilimento di Taranto". Infatti gli onorevoli Vico e Lulli fanno proprie tutte le preoccupazioni del padrone dell'Ilva che negli scorsi giorni - come del resto hanno fatto in tutta Europa i padroni delle acciaierie con un tacito accordo - ha minacciato 4 mila licenziamenti se fosse stata applicata una riduzione dei "gas serra" a Taranto. L'interrogazione, se fosse stato possibile, l'avrebbe firmata volentieri anche Emilio Riva. In ogni caso è un'intervento sul governo che Riva gradisce sommamente e che gli onorevoli Vico e Lulli gli hanno fornito su un piatto d'argento. Ci si potrebbe aspettare per "par condicio" che gli onorevoli in questione si preoccupino, con un'interrogazione parlamentare ugualmente solerte, anche dei nostri polmoni, costretti ogni anno a respirare: - il 30% di tutta la diossina italiana (fra le sostanze cancerogene più letali), prodotta verosimilmente in ambito siderurgico; - 8.080.000 tonnellate di Anidride carbonica (CO2); - 405.000 tonnellate di Ossido di carbonio (CO); - 5.000 tonnellate di Ossido di azoto (NOx); - 38.000 tonnellate di Anidride solforosa (SOx); - 25,90 tonnellate di Idrocarburi policiclici aromatici (IPA, cancerogeni); - 2.000 tonnellate di polveri (7 chili per ogni tarantino). I dati sono dell'European Pollutant Emission Register 2002. E sono cresciuti nel 2005 tutti quanti. Tanto che la diossina è arrivata al 90% rispetto al totale nazionale. Ma - forse mi sbaglio? - l'ignavia nei confronti di tale emergenza sembra essere direttamente proporzionale alla solerzia nei confronti di padron Riva. Se veramente fosse un'angosciosa pena verso la sorte dei lavoratori, essi dovrebbero presentare almeno un'interrogazione alla settimana per tutto quello che avviene all'Ilva e dovrebbero fare almeno un'ispezione al mese per constatare e contestare le condizioni di lavoro in cui sono costretti ad operare. Quindi c'è qualcosa che non quadra in questa solerte interrogazione. Nonostante le proclamazioni di europeismo, alla fine dobbiamo constatare che spuntano atteggiamenti antieuropei quando l'Europa progetta un futuro sostenibile. Non solo. Emerge una "deleteria" (per usare lo stesso aggettivo dell'interrogazione di Vico e Lulli) incuria verso i diritti della future generazioni che si troveranno di fronte ad un mondo sconvolto da un clima impazzito, frutto dello scempio di una cultura miope e irresponsabile. Quando gli onorevoli Vico e Lulli saranno andati in pensione con l'ottimo trattamento riservato ai parlamentari, potranno mostrare ai propri nipoti il maestoso spettacolo dello scioglimento delle calotte polari e dire loro: anche io ho fatto la mia parte.
Fonte: Wikipedia

1 commento:

Anonimo ha detto...

good start