Intanto gustiamoci la risposta "alla" Ministro!
“Invece di baloccarsi con le parole il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacono faccia una cosa sensata: prenda l'aereo, anche quello di Stato così frequentemente utilizzato dai membri di questo governo per cose non istituzionali, e venga a Taranto a vedere come vive la gente al quartiere Tamburi. Poi passi dall'ospedale dove sono ricoverati i bambini ammalati di tumore. Fino a quel momento eviti gli sproloqui come quello pubblicato oggi su Repubblica dove gli italiani hanno letto, increduli, che un rappresentante del governo ha scoperto che le emissioni di diossina c'erano anche durante il governo Prodi”. Così Francesco Boccia, deputato del Pd che a Taranto ha vissuto due anni da liquidatore del dissesto della città in uno dei momenti più drammatici della storia della città. “Complimenti davvero - ha detto Boccia -, sono quarant'anni che a Taranto si respira diossina. A differenza della Prestigiacomo, così attenta a rimuovere i tecnici che si occupano del dossier Taranto, il governo Prodi e la Regione Puglia hanno costretto l'Ilva a ridimensionare la mole enorme delle emissioni. Il ministro, invece di giocare al puerile gioco dello scaricabarile dica ora al Parlamento che cosa sta facendo concretamente per costringere l'imprenditore Riva, entrato così benevolmente a far parte della cordata d'imprenditori patrioti che hanno rilevato Alitalia, a spendere gli stessi soldi che ha investito nell'ex compagnia di bandiera per far abbassare la diossina a Taranto, senza nascondersi dietro le autorizzazioni che riguardano potenziamenti e ristrutturazioni degli impianti".
"Attività che vanno fatte, ma che possono tranquillamente essere precedute da pesanti interventi unilaterali dell'azienda per la Città e per i Tamburi. Sarebbe anche auspicabile - ha concluso Boccia -, che la stessa severità che il premier dimostra contro chi imbratta i muri, tanto da annunciare per venerdì un decreto che ripristina il reato, fosse mostrata nei confronti di chi inquina l'aria dei cittadini: se una persona ha la marmitta dell'auto rotta paga la multa; se l'Ilva rende Taranto la città più inquinata dell'Europa occidentale, invece, non accade nulla. È altresì opportuno constatare lo sconcertante silenzio dei telegiornali della tv di Stato che, a parte qualche eccezione, tacciono sul disastro ambientale che si sta consumando a Taranto. La commissione di vigilanza Rai invece che occuparsi solo di poltrone una volta tanto affronti anche il nodo del dovere d'informare con onestà i cittadini italiani”. (il Velino)
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