martedì 7 ottobre 2008

ENI. I cittadini si fanno sentire!

Ecco una lettera di un cittadino all'ARPA in merito alla "fumata nera" delle torce ENI e, di seguito, la risposta dell'Ente.
Gli indirizzi delle istituzioni sono riportati nella rubrica del tarantino attivo, invitiamo tutti a far sentire la propria voce su questioni così importanti.


Spett.li amministratori,
queste foto sono state scattate a Taranto,alle ore 12.45 del 6 ottobre 2008.
L'ennesimo incidente proveniente dalla zona industriale e noi cittadini, ci ritroviamo,ancora una volta, a non sapere cosa sta accadendo sulle nostre teste.
Chiedo,pertanto, di sapere:
- da cosa dipende la fuoriuscita di questi fumi spaventosi dalle torce dell'impianto Eni di Taranto;
- quali sostanze sono state emesse, in quali pecentuali e se sono stati rilevati dati in merito alle sostanze inquinanti riversate sulla città per ore.
Siamo veramente stanchi di assistere a questo scempio!
Dove sieti, signori amministratori quando la salute e la dignità dei tarantini vengono calpestate e offese da un'azienda che dimostra di non avere il minimo riguardo nè per questa città e nè per chi vi abita?
Sicuro di un vostro gentile riscontro
porgo distinti saluti
Firma

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Gentile signor ...,
immediatamente dopo l'accensione delle torce presso la raffineria Agip di Taranto il dr. Ficocelli e l'ing. De Santis del nostro locale dipartimento si sono recati presso l'impianto. Subito dopo mezzogiorno sono stati raggiunti dal direttore del Dipartimento, ing. Di Natale. E' stato appurato
che l'accensione delle torce era stata causata dalla straordinaria coincidenza di un doppio black out. La società Terna, che gestisce gli elettrodotti della rete elettrica nazionale aveva informato che era stata programmata una fermata tecnica. Purtroppo, contemporaneamente si è verificato anche un problema alla centrale energetica di Enipower che alimenta la raffineria, determinandosi quindi la necessità, per ragioni di sicurezza, di deviare in torcia il combustibile presente negli impianti. Il surplus di combustibile ha determinato la combustione incompleta alle torce con formazione di un fumo nero, contenente verosimilmente i tipici inquinanti legati alla combustione incpomleta ( tra cui IPA e monossido di carbonio). Il ripetersi di questi episodi in una città già sottoposta a forti pressioni ambientali anche nello stesso ambito della qualtà dell'aria, non può non destare preoccupazione. Sembra che la raffineria abbia predisposto un progetto di incremento a quattro delle torce per una migliore distribuzione del combustibile in caso di blackout ma evidentemente il progetto non è ancora stato completato. La città ha quiindi dovuto subire per sei ore l'impatto di un ulteriore episodio di inquinamento atmosferico che peraltro non ha portato all'aumento di macroinquinanti, come rilevato da tutte le centraline di qualità dell'aria presenti in città. Pur in presenza di un rischio oggettivo minimo data la brevità dell'episodio, il ripetersi con frequenza eccessiva contribuisce all'incremento di una percezione soggettiva del rischio già molto elevata.
Entro domani pubblicheremo sul nostro sito (www.arpa.puglia.it) un primo rapporto ufficiale sull'evento Cordiali saluti,
Prof. Giorgio Assennato
direttore generale Arpa Puglia

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