sabato 30 novembre 2013

RSU Ilva: la sconfitta della Fiom e l'exploit dell'Usb

Forse non hanno ascoltato bene o per niente le intercettazioni tra la sindacalista Daniela Fumarola della Cisl tarantina e Archinà (da cui  si faceva dettare la linea su come Fim dovesse gestire le elezioni dei delegati sindacali dentro l’Ilva) oppure sebbene consapevoli sono semplicemente  indifferenti a ciò che gli succede intorno, o piuttosto sono  complici di un sistema di potere che le tante inchieste hanno fino ad oggi svelato.
Alle elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu)e dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) dello stabilimento Ilva di Taranto, gli operai che nel 2010 avevano scelto  la Cisl - Fim hanno ribadito, nonostante tutto, il loro voto facendo della Fim il secondo sindacato in Ilva.
La Uilm si conferma invece primo sindacato con 41 seggi seppur con un leggero calo registrato rispetto alle passate elezioni.
La novità è invece rappresentata dall'exploit dell'Usb che ha  preso quota e consensi tutto a svantaggio della FIOM. Sfiduciati, o male rappresentati? certo è che gran parte degli operai che un tempo votavano la Fiom oggi sono passati a votare USB. Il sindacato metalmeccanico della CGIL dovrebbe a questo punto porsi una serie di questioni a partire dal segretario della Fiom Cgil di Taranto Rosario Rappa.
Rappa oggi  cerca di individuare le ragioni di questa sconfitta considerando "necessario che la Fiom avvii un'ampia riflessione a tutti i livelli dell'organizzazione, dagli organismi nazionali a quelli territoriali, coinvolgendo i delegati eletti e gli iscritti, aprendo una fase di profonda discussione sia nel rapporto con la fabbrica e i lavoratori, sia con la citta' e la sua popolazione"(Adnkronos).
Se  non è riuscita ad avviare un minimo di confronto e dialogo con gli operai come un sindacato di sinistra avrebbe dovuto fare,  la Fiom di Taranto ha fallito  nel rapportarsi con la città. In effetti non lo ha mai fatto.  E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.


 Hanno votato 9.187 addetti pari 80,61% degli aventi diritto. La Uilm ha ottenuto 41 seggi (48,80% dei consensi), la Fim 24 (28,57%), l'Unione sindacale di base 12 seggi (14,28%), la Fiom 7 seggi (pari ad 8,39%) - corriere del mezzogiorno

"Avevamo ragione, oggi gli oltre 11.000 lavoratori dell'Ilva hanno la possibilita' di scegliere le proprie rappresentanze sindacali. A chi in questi giorni ha chiesto, inneggiando alla democrazia, il rinvio delle elezioni, la risposta e' stata una buona affluenza ai seggi dei lavoratori Ilva che evidentemente come abbiamo sempre sostenuto hanno voglia di impegnarsi per il risanamento ambientale, la sicurezza sui posti di lavoro e le garanzie occupazionali". Lo afferma il rappresentante legale provinciale dell'Unione sindacale di Base di Taranto, Francesco Rizzo, a proposito dei risultati delle elezioni delle Rsu all'Ilva che vedono il sindacato autonomo all'esordio raggiungere il 20% dei voti.
L'Usb Lavoro Privato, precisa che "l'attuale Rsu, eletta a maggio 2010, e' scaduta da tempo e non puo' essere tollerato un ulteriore rinvio; dal 2012 il panorama sindacale all'interno dello Stabilimento si e' profondamente modificato con la presenza ed il consolidamento di altre organizzazioni sindacali, a cominciare da Usb". Per l'Unione sindacale di Base c'e' "la necessita' improcrastinabile di ridare la parola ai lavoratori che hanno il sacrosanto diritto ad eleggere nuovamente i propri rappresentanti sindacali nello stabilimento, visto che l'azienda sta attraversando una situazione estremamente difficile a causa non solo delle vicende giudiziarie ma anche di una dirigenza responsabile di quanto accaduto ed oggi assolutamente inadeguata; non a caso, come Usb sin dalla scadenza naturale a maggio 2013 abbiamo attivato le procedure per il rinnovo della Rsu, riscontrando la contrarieta' delle altre organizzazioni".
Rizzo ribadisce che la Usb "da sempre si e' opposta ad accordi e meccanismi elettorali che prevedono la riserva di 1/3 dei seggi alle organizzazioni sindacali sottoscrittrici dei contratti nazionali e dei quali, tuttavia, tutte le sigle confederali hanno goduto per circa 20 anni. Cio' detto, riteniamo comunque che non ci si puo' trincerare dietro aspetti tecnico-procedurali per rimandare 'sine die' un momento importante di partecipazione diretta dei lavoratori. Pertanto, prendendo spunto proprio dalle affermazioni della Fiom a sostegno delle proprie tesi - afferma - chiediamo a Fim e Uilm di formalizzare la propria rinuncia alla riserva della citata quota del 33% e conseguentemente alla Fiom di ritirare il ricorso presentato, in modo da sgombrare il campo da qualsiasi 'sospetto impedimento'. Sarebbe questo un concreto ed inequivocabile segnale di disponibilita' - conclude rizzo - sicuramente apprezzato dai lavoratori".(Adnkronos)

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