domenica 3 febbraio 2013

Si vola basso, anzi non si vola più

Arlotta, l’aeroporto che non c’è

“Sulla mancata inclusione dell’Aeroporto di Grottaglie nel Piano Nazionale dei Trasporti il silenzio del sindaco di Grottaglie è imbarazzante”. A dichiararlo è il consigliere comunale di “Rinascita civica”, Vincenzo Del Monaco, che interviene sull’esclusione del “Marcello Arlotta” dai voli cargo.
«Silenzio imbarazzante»
«Il totale silenzio del sindaco di Grottaglie e della sua giunta in merito alla mancata inclusione dell’Aeroporto di Grottaglie nel Piano Nazionale dei Trasporti – dichiara Vincenzo Del Monaco – è la cartina tornasole della totale inadeguatezza di una classe politica regionale e locale che a tutto pensa fuorchè alla vere priorità della Provincia ionica. In un territorio che a fatica cerca un rilancio economico, verso un modello di sviluppo che non sia più legato all’acciaio ma a tante altre potenzialità del territorio, l’esclusione dell’aeroporto Arlotta dal Piano Nazionale di Sviluppo Aeroportuale redatto dal dicastero retto dal ministro Passera è l’ennesima tegola che cade sulla testa dei cittadini e del territorio della Provincia ionica. Tutto ciò accade dopo che nel settembre dello scorso anno, l’assessore Minervini e la giunta Vendola hanno deliberato il definanziamento relativo alla realizzazione del Distripark, ovvero la piattaforma logistica del Porto di Taranto che insieme all’Aeroporto Arlotta avrebbe potuto costituire una valida alternativa allo sviluppo del territorio, diverso da quello dell’ industria inquinante che tutti noi conosciamo.
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Quanto accaduto, è l’ennesima dimostrazione di una classe politica locale, con a capo il nostro sindaco, totalmente distratta e del tutto incapace di fare sistema e di ottenere il benché minimo risultato. Nel frattempo il territorio perde chances vitali per rianimare la sua asfittica economia, per diversificarla e per costruire concrete opportunità occupazionali e di sviluppo».
«Come se non esistesse»
Sulla questione interviene anche il consigliere comunale del Pd, Francesco Donatelli, che, senza usare mezzi termini, critica l’assessore regionale Guglielmo Minervini. «Per chi avesse ancora dei dubbi, – dichiara Francesco Donatelli – l’assessore regionale alle infrastrutture e mobilità, Guglielmo Minervini, lo chiarisce ancora una volta: l’aeroporto “Arlotta” di Taranto-Grottaglie, da lui definito “il cargo a Taranto, unico aeroporto del Mezzogiorno con questa destinazione”, è come se non esistesse nel Piano Regionale dei Trasporti. Infatti degli 86 milioni di euro dei vecchi fondi FAS del Piano Nazionale per lo Sviluppo Aeroportuale del Ministero delle infrastrutture e trasporti, ci sono i 14 milioni per l’allungamento della pista di Foggia, i fondi per rilevare l’aeroporto militare di Bari e ampliare la pista, i fondi per l’ampliamento dei piazzali dell’aeroporto di Brindisi e i 40 milioni per il collegamento metrobus tra la stazione ferroviaria del Perrino e l’aeroporto di Brindisi. Per l’aeroporto “Arlotta” di Taranto-Grottaglie, ancora una volta, solo parole. Dopo che le risorse finanziarie destinate a Grottaglie sono stati scippati e usati in altri territori come i 5 milioni previsti per il Bando diretto alla concessione di contributi pubblici per l’attivazione di nuove rotte aeree andato poi deserto; i 12 milioni assegnati alla Provincia di Taranto per realizzare la rete viaria attorno al polo logistico aeroportuale di Grottaglie e i quasi 12 milioni di investimenti destinati all’aeroporto di Taranto risultanti dal bilancio consuntivo 2009 di Aeroporti di Puglia, ora nemmeno un centesimo dei fondi FAS del Piano Nazionale per lo Sviluppo Aeroportuale del Ministero delle infrastrutture e trasporti è destinato a Grottaglie».
«Il Comune che dice?»
Per il movimento politico “Libera…mente” ed il comitato “Adesso Grottaglie”, «lo scalo di Taranto Grottaglie si configura attualmente come uno scalo che svolge un servizio di trasporto speciale intercontinentale, per il quale è indicato a medio termine il ruolo di polo del traffico aereo merci. A tal fine è necessario innescare sinergie con il sistema produttivo territoriale e soprattutto con il porto di Taranto e sviluppare la connessione alla ferrovia Taranto-Brindisi con collegamento diretto al porto di Taranto. L´aeroporto di Grottaglie, per la posizione geografica strategica in relazione all´area mediterranea e per le caratteristiche dimensionali e prestazionali della pista di volo, presenta anche interessanti potenzialità e pertanto nel lungo periodo potrebbe svolgere il ruolo di riserva di capacità dei traffici aerei dell´Italia meridionale». Per il movimento politico e il comitato “Adesso Grottaglie”, «data l’importanza per il nostro territorio, a fronte di siffatte importantissime strategie di sviluppo, sarebbe opportuno, che l’Ente civico, esprimesse pubblicamente la sua posizione sulla questione. Questo per conoscere adesso, quali saranno, prima del confronto Stato Regioni, le determinazioni che l’Amministrazione comunale di Grottaglie presenterà, per valorizzare la grande infrastruttura trasportistica e, in particolare, le prospettive economiche della Città di Grottaglie».
Niente voli civili
Il “Piano” individua gli scali che nei prossimi anni saranno oggetto di interventi infrastrutturali con fondi pubblici e privati; pertanto, per l’aeroporto grottagliese è esclusa qualsiasi possibilità di avviare voli civili o commerciali. Al momento, dunque, l’aeroporto “Arlotta” continuerà ad essere al servizio dello stabilimento dell’Alenia, dove sono prodotte le fusoliere in fibra di carbonio del moderno Boeing 787. E pensare che negli anni passati sono stati spesi oltre 100milioni di euro per realizzare una delle piste più lunghe d’Europa, che è esclusivamente al servizio di una società.
Il “Piano”, atteso da ventisei anni, dovrà ricevere il parere favorevole delle Regioni interessate. Pertanto, ci sono ancora margini per evitare che il sogno di “volare” da Grottaglie rimanga solo tale. Le sorti dell’aeroporto grottagliese dipendono, dunque, dalle “pressioni” che gli amministratori comunali e locali saranno in grado di esercitare sulla Regione Puglia, che, – e questo non è un dato da poco – è di un colore politico omogeneo con quello di Comune e Provincia. Molto dipenderà, comunque, dall’atteggiamento degli amministratori comunali e provinciali che, in questi anni, hanno dimostrato una certa subalternità nei confronti dei privati e della Regione.
Eppure ci sarebbero margini di mercato per l’aeroporto “Arlotta”. La sua posizione geografica, a poche decine di chilometri dalla vicina Basilicata dove insistono importanti realtà turistiche, è sicuramente strategica. E da valorizzare. Se ci fosse soltanto la volontà politica…(Corgiorno)

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