Mercoledì 13 Febbraio, la
Consulta esprimerà il parere preliminare riguardo il decreto Salva
Ilva, non sarà presa ancora una decisone riguardo la sua
incostituzionalità, ma verrà deciso se iniziare a procedere.
Il
giorno dopo, la comunità studentesca tarantina, congiuntamente ad altre
associazioni e movimenti del territorio jonico, scenderà in piazza per
esprimere per la prima volta le proprie idee e i propri commenti
riguardo la questione tarantina e riguardo la decisione assunta il
giorno prima dalla Consulta della Corte Costituzionale.
Crediamo che l'unico modo per uscire dalla monocultura industriale
basata sul profitto a scapito dell'ambiente, sia l'ISTRUZIONE.
Congiuntamente alle esposizioni dei problemi ambientali, verrà portato in piazza il tema di come investire nel futuro.
I tagli orizzontali effettuati dai diversi governi, hanno colpito in
modo drastico anche la cultura e l'istruzione, causando meno possibilità
di migliorie della società che passa sempre da un cambiamento
culturale.
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Congiuntamente alle razionalizzazioni obbligatorie della
spesa, si sarebbe dovuto investire in cultura, in edilizia scolastica,
nell'Università, in ricerca e sopratutto in borse di studio.
Proprio
in questi giorni è arrivata l'ultima proposta che distruggerebbe il
sistema Universitario, questa proposta si chiama "Decreto LEP", la cui
approvazione è stata spostata al 21 Febbraio dopo le numerose proteste
in tutta Italia.
Ci accorgiamo quindi che tutto il sistema
dell'istruzione in Italia, giorno dopo giorno passa sempre più in
secondo piano, causando un impoverimento generale della nazione,
bloccando il futuro e aumentando sempre più le differenze tra le classi
sociali.
Anche a livello locale si è seguito la stessa linea del
governo nazionale, depotenziando l'istruzione in favore della grande
industria.
Scendiamo in piazza con delle proposte concrete di cui
dibattere per rilanciare la cultura, unendo le tematiche locali alla
lotta nazionale cominciata da diverso tempo.
Invitiamo alla
partecipazione tutti gli studenti, sperando frattanto, nel sostegno
dell'intera cittadinanza, perché tutti siamo consapevoli che un futuro
migliore possa essere ottenuto tramite la combinazione di salute,
cultura, lavoro e reddito, ma crediamo che non sia più il momento di
sterili critiche, ma ora ci sia bisogno di fare proposte, rimboccarsi le
maniche e cominciare a lavorare
PROGRAMMA SIT-IN 14 FEBBRAIO:
L'evento si aprirà con un intervento riguardante le scissioni del movimento studentesco, nella quale sarà rimarcata la necessità di una collaborazione tra tutti, perchè anche volendo mantenere ognuno la propria identità e il proprio pensiero, c'è bisogno di un clima sereno per poter raggiungere l'obiettivo comune.
Si parlerà del nuovo decreto sul diritto allo studio per gli studenti universitari per informare tutti su quello che accadrà se il 21 dovesse essere approvato.
Verrà rimarcata la necessità di collaborazione con associazioni apartitiche (come per esempio può essere il wwf), per poter finalmente riuscire a vincere la battaglia ambientale nella nostra città. La voce degli studenti è importante come quella di altre persone e solo con la collaborazione si può cambiare qualcosa.
Cercheremo di intraprendere una discussione riguardante l'utilizzo della cultura e l'istruzione per il superamento della monocultura dell'acciaio e della dicotomia salute e lavoro, essendo consapevoli che per fare in modo che nel futuro non si ripetano gli errori del passato, ci sia bisogno di consapevolezza, informazione e istruzione libera.
Verranno fatte delle proposte riguardo la formazione di alcuni diversi gruppi di lavoro, formati da tutti gli studenti che abbiano voglia di partecipare, per poter uscire alla fine del percorso con una serie di proposte concrete ed iniziative da fare nei limiti della legalità per far sentire le idee che gli studenti (il futuro della società) hanno per cambiare la situazione in futuro e per migliorare la condizione attuale.
Data la presenza di un microfono, sarà comunque lasciata la possibilità a chiunque fosse presente di parlare e dire la propria, ovviamente lasciando fuori ogni riferimento alla politica partitica.
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