Alfredo Majorano fu un grande entografo tarantino che raccolse le memorie orali e materiali della cultura ormai quasi completamente dispersa della sua città.
Il suo grande errore però fu quello di donare tutto al Comune di Taranto, con la clausola (mai rispettata, ma dove sono gli eredi?) che la sua collezione inestimabile venisse messa a disposizione di tutti, valorizzata ed esposta.
Se al momento della sepoltura avessero attaccato una dinamo al suo corpo defunto, oggi, forse, la città di Taranto sarebbe la prima in Europa per sostenibilità energetica. Saremmo liberi dalla dipendenza dai combustibili fossili!
Nel corso dei trent'anni dalla sua scomparsa, infatti, non è passata giunta che non abbia fatto rivoltare nel feretro il povero Majorano, offeso dalle infinite inaugurazioni di un museo che non è mai esistito, dileggiato dalla dispersione e dall'incuria che ha decimato la sua collezione, umiliato dall'ignoranza con cui i miserabili amministratori di ogni tempo e colore si sono riempita la bocca col suo nome a vuoto, ora per un obolo, ora per un bluff.
Di fronte all'ennesimo scempio, ci piacerebbe far partire questa petizione provocatoria: Seppelliamo tutti i resti della sua raccolta accanto a lui, diamo pace al nostro etnografo e alla sua memoria. Diamo riposo al suo corpo stremato dal subbuglio continuo. Facciamolo per dovere di concittadinanza, per pietà umana.
La firmereste?
MANCATA ALLEGAZIONE DELLO STATUTO/REGOLAMENTO DEL MUSEO.
MANCATA ALLEGAZIONE DEL PROGETTO ESECUTIVO.
MANCATA ALLEGAZIONE DEL PIANO DI GESTIONE ECONOMICO.
Sono queste le motivazioni che hanno escluso il Comune di Taranto dalla fase istruttoria e selettiva di cui al Bando pubblico per la “Riqualificazione e Valorizzazione del sistema museale” (Linea di intervento 4.2 – Azione 4.2.1 del PO FESR Puglia 2007/2013) per il MUSEO ETNOGRAFICO “ALFREDO MAIORANO” TARANTO. In definitiva non è stato rispettato il contenuto dell’ART. 7 DEL BANDO, discorso che ha coinvolto anche il Comune di Massafra per il MUSEO STORICO ARCHEOLOGICO DELLA CIVILTA’ DELL’OLIO E DEL VINO. Nel provvedimento regionale si legge che il comune massafrase non è stato ammesso perchè IL PROGETTO ESECUTIVO NON PRESENTA CARATTERE DI ESECUTIVITA’, e NEL PIANO DI GESTIONE NON E’ PRESENTE LA PREVISIONE DI DURATA DECENNALE. Le istanze ammissibili alla fase di valutazione, rese note con determinazione n.191 del 02/08/2012 del dirigente del Servizio Beni culturali, a seguito della fase di pre-istruttoria effettuata dal responsabile del procedimento, sono 144 fra cui troviamo il Comune di Palagiano per il MUSEO NARRACENTRO, il Comune di Lizzano per il MUSEO CIVICO DELLA PALEONTOLOGIA E DELL’UOMO, il Comune di Manduria per il MUSEO CIVICO, la Diocesi di Castellaneta per il MUSEO DIOCESANO DI CASTELLANETA, il Comune di Laterza per l’ISTITUZIONE ARCHIVIO, BIBLIOTECA, MUSEO CIVICO (A.B.M.C.), l’Arcidiocesi di Taranto per ,8 MUDI, MUSEO DIOCESANO DELL’ARTE SACRA DI TARANTO, la Parrocchia Basilica S.Martino Collegiata a Martina Franca‐ per il MUSEO DELLA BASILICA SAN MARTINO, il Comune di Pulsano per il MUSEO CIVICO DI PULSANO, il Comune di Ginosa per il MUSEO CIVICO DEL TERRITORIO “SANTA PARASCEVE”. (Informarepuglia)
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