mercoledì 6 febbraio 2013

Non c'è pace neanche al cimitero!

Anche i becchini contro l'Ilva. "Sommersi dal carbone, risarciteci"


I becchini di Taranto chiedono i danni all'Ilva. I 52 lavoratori della Cooperativa Ancora, che si occupa dei servizi di tumulazione delle salme nonchè di custodia, guardiania, sorveglianza serale e notturna, pulizia e sistemazione del verde nella necropoli di San Brunone di Taranto, a ridosso dei parchi minerali dello stabilimento siderurgico, chiederanno un risarcimento all'Ilva per i danni alla salute subiti a causa dell'inquinamento. Lo ha annunciato in una nota lo Slai Cobas per il sindacato di classe.
I lavoratori del cimitero di Taranto, che invocano più tutele e controlli sanitari, fanno presente di essere costretti ogni giorno a raccogliere polveri minerali tra i loculi, ma anche negli uffici e nel posto di guardia. A questo proposito è stato preparato un dossier sullo stato di salute dei lavoratori. Lo Slai Cobas aveva già manifestato l'intenzione di costituirsi parte civile nell'ambito del procedimento per disastro ambientale a carico dell'Ilva. (Repubblica)

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