L'articolo riporta un'inesattezza:
"Per ora, sia chiaro, non è stata assunta alcuna decisione. Solo «voci» ed incontri informali. "
Non è vero, ci sono già due delibere di giunta comunale, 147/09 e 167/09 (che parla anche di un secondo centro a Paolo VI), rispettivamente di fine ottobre e fine novembre.
Si veda l'articolo di Giulio Farella su TarantOggi, cliccando qui.
«Raccolta differenziata? Facciamo il centro nel parco archeologico di Taranto»
Un centro di raccolta rifiuti («differenziati») a due passi dal parco archeologico di via Blandamura. E il fatto che il parco sia off limits ormai da anni non attenua le preoccupazioni dei residenti e della circoscrizione Tre Carrare-Solito. Anzi, paradossalmente, alimenta le polemiche ed i rimpianti per quel poteva essere (un parco archeologico attrezzato e visitato da studenti e turisti) e la amara realtà (finanziamenti comunitari sprecati).
Per ora, sia chiaro, non è stata assunta alcuna decisione. Solo «voci» ed incontri informali. Ma tanto è stato sufficiente, evidentemente, a mettere in allarme il presidente della circoscrizione. Da quel che risulta alla «Gazzetta», infatti, Adriano Tribbia ha inviato una nota al sindaco di Taranto, al presidente dell’Amiu ed agli assessori all’Ambiente ed ai Lavori pubblici. Tribbia scrive: «La localizzazione di questo centro comunale di raccolta arrecherà prevedibili disagi d’ordine vario in una zona che, negli ultimi decenni, ha avuto un miglioramento ambientale per non considerare poi il fatto che a pochi metri dal sito individuato insiste un asilo».
Esattamente l’Amministrazione comunale, d’intesa con l’azienda d’igiene urbana, avrebbe pensato di realizzare questo struttura nel piazzale Federico Fellini, area confinante col parco archeologico di via Blandamura. Questo piazzale, da diversi anni, è stato trasformato in un parcheggio libero ma originariamente nel progetto di riqualificazione dell’area avrebbe dovuto ospitare le auto di chi andava a vedere i resti archeologici. Ma perchè Amiu e Comune avrebbero scelto quel punto? Quel piazzale è a pochi metri dall’isola ecologica di via Blandamura in cui i cittadini conferiscono carta, plastica, vetro e metalli. La scelta deriva, dunque, da motivi strettamente logistici.
Ma, esattamente, cosa intendono Amiu e Comune quando parlano di centro comunale di raccolta? Lì, di fatto, dovranno appunto essere raccolti i rifiuti «differenziati» (carta, plastica, vetro, cartone, metalli e multimateriale). E secondo le stime iniziali, la struttura dovrebbe estendersi per 2mila metri quadrati ed avere un bacino di 50mila utenti. «Nel centro - si riporta da una relazione tecnica - sarà effettuata l’attività di raccolta mediante raggruppamento differenziato dei rifiuti per frazioni omogenee conferiti dai cittadini per il successivo trasporto agli impianti di recupero e trattamento. La struttura sarà gestita dall’Amiu. Un manufatto già esistente - si legge dalla relazione - sarà utilizzato come ufficio, magazzino e guardiania a disposizione del personale». Verrà potenziata l’illuminazione esistente e realizzato un impianto di videosorveglianza che potrà essere collegato con le centrali operative delle forze dell’ordine. Ed infine, «per educare anche i più piccoli all’importanza della raccolta differenziata» verrà realizzata un’area a verde che potrà essere attrezzata anche a parco giochi. Ma questo non basta ad attenuare una polemica pronta ad esplodere. (F. Venere - GdM)
Un commento "vernacolare"...
1 commento:
L'articolo riporta un'inesattezza:
"Per ora, sia chiaro, non è stata assunta alcuna decisione. Solo «voci» ed incontri informali. "
Non è vero, ci sono già due delibere di giunta comunale, 147/09 e 167/09 (che parla anche di un secondo centro a Paolo VI), rispettivamente di fine ottobre e fine novembre.
Per chiarezza, vedere:
http://comitatopertaranto.blogspot.com/2010/01/rifiuti-case-e-archeologia-solo-taranto.html
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