lunedì 11 gennaio 2010

Addio, piccolo!


Nei giorni scorsi, passeggiando sulla spiaggia della litoranea manduriana, abbiamo fatto uno spiacevole incontro: tra gli scogli invasi da spazzatura giaceva senza vita un piccolo delfino. Da un’analisi più attenta si è risaliti benissimo alla tenera età dell’esemplare, che mostrava sul dorso e in particolar modo sulla testa vari graffi e ferite.
Sono stati immediatamente sollecitati telefonicamente gli enti competenti e dopo pochi minuti è giunto sul posto un rappresentante della capitaneria di porto, che ha avviato tutte le procedure del caso.
Dopo qualche giorno, ancora tristi per l’episodio del delfino, la dura realtà ci ha nuovamente riportati sullo stesso lato di costa dove, incredibilmente, il mare e lo stesso litorale erano invasi da schiuma. E’ stato possibile venire a conoscenza di questo allarme ambientale grazie alla denuncia di un cittadino che ha portato alla luce il problema attraverso alcune testate giornalistiche.
La sensibilità e l’interesse del signor Giovanni Buccolieri sulla questione della “schiuma” presente sul nostro litorale, ha interessato anche alcuni organi competenti e venerdì scorso c’è stato il sopralluogo dei funzionari medici dell’ARPA di Taranto i quali hanno effettivamente riscontrato la presenza di questa sostanza lungo le nostre coste.
I tecnici hanno naturalmente preso dei campioni d’acqua per poter effettuare i vari esami di tipo chimico e batteriologico, non potendo ancora esprimersi in merito alla possibile natura di questa sostanza. Si sono limitati, momentaneamente, a prendere atto della situazione rimandando a dopo l’esito degli esami la risposta al quesito loro sottoposto.
Tutte le ipotesi sono valide: da quella che vede la causa in una microalga le cui tossine, in particolari condizioni climatiche, producono questa schiuma in superficie che poi inevitabilmente si deposita sulle coste, all’altra, di uno sversamento di sostanze chimiche in mare aperto da parte di qualche grossa nave in transito nel golfo. Allo stato attuale si possono fare solo ipotesi, in attesa del responso dell’ ARPA; da parte della stessa c’è stata piena disponibilità a ritornare sul luogo nel caso il fenomeno perduri o si ripresenti in maniera ancora più evidente. Da loro anche la promessa di effettuare altre campionature al largo, per poter approfondire la questione.
Non ci resta che attendere sperando di avere al più presto i risultati degli esami.
Il circolo Legambiente Manduria

Nessun commento: