sabato 1 novembre 2008

... e intanto Gas Natural "sparge" denari in Puglia

Il tutto è condito da stucchevole e retorico "ambientalismo" di maniera.
Ma cosa interessa a una multinazionale spagnola dell'ambiente pugliese?
Forse quella lingua di terra dopo Punta Rondinella dove hanno presentato il progetto (bocciato da comune e regione) di un rigassificatore?

Fonte: Barilive.it
"Tutela e protezione ambientale sono al centro dell’accordo tra l’Università degli Studi di Bari e la Fondazione Gas Natural, teso alla realizzazione di una pubblicazione scientifica sul tema “Boschi e deforestazione in Italia. Le azioni per mitigare il cambio climatico”. La firma della convenzione che dà avvio al progetto di ricerca è stata apposta presso la biblioteca del 4° piano del Dipartimento di Scienze delle Produzioni vegetali dell’Università degli Studi di Bari.
L’accordo nasce a seguito della firma di un protocollo d’intesa in materia di salvaguardia ambientale, siglato tra la Regione Puglia e la Fondazione Gas Natural e segna il comune interesse ad avviare una collaborazione nell’ambito della tutela ambientale. Per la Regione l’Università di Bari è un valido partner tecnico in grado di realizzare il progetto di ricerca e rendere compatibile il progresso e lo sviluppo economico del territorio attraverso la protezione dell’ambiente.
A sottoscrivere l’accordo, il Coordinatore dei Progetti Internazionali della Fondazione Gas Natural, Manuel Beguer i Mayor e il Direttore del Dipartimento di Scienze delle Produzioni vegetali dell’Università degli Studi di Bari, Angelo Godini. A sviluppare il progetto di ricerca, l’elaborazione e la redazione della pubblicazione scientifica i docenti del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali dell’Università degli Studi di Bari, Giovanni Sanesi e Paola Mairota."

Anche se superfluo, ci piace ricordare che: La Fondazione Gas Natural è gemmata dall'omonima Gas Natural, multinazionale che commercia in metano liquido attraverso un dispendioso e devastante meccanismo di liquefazione. La temperatura di -162 gradi è raggiunta nei paesi produttori (spesso sottosviluppati) tramite processi devastanti sul piano ambientale con largo impiego di combustibili fossili. Il gas liquefatto è trasportato in immense navi gasiere che lo scaricano nei serbatoi dei rigassificatori. Il gas liquido è considerato uno dei più disastrosi pericoli potenziali per la vita e per l'ambiente data la potenza di espansione in caso di repentino cambio di temperatura e la incendiabilità che può dar vita ad immense palle di fuoco. Il gas naturale è un combustibile fossile che libera nell'atmosfera, una volta combusto, immense quantità di CO2, causa dell'effetto serra. I rigassificatori utilizzano grandissime quantità di acqua clorata per lo scambio termico che viene scaricata continuamente in mare. L'acqua scaricata è dai 5 ai 9 gradi più fredda e rappresenta un inquinante (cloro) e un destabilizzatore degli equilibri termici marini. La movimentazione delle navi gasiere richiede fondali profondissimi ottenuti tramite dragaggi pesanti che devastano l'ecosistema.
E VOGLIAMO CREDERE ALLA SENSIBILITA' AMBIENTALE DI QUESTA MULTINAZIONALE? CREDIAMO VERAMENTE CHE QUESTI SPAGNOLI REGALINO I SOLDI PER L'AMBIENTE IN PUGLIA?
Gas Natural ha presentato un progetto di rigassificatore in Puglia, a Taranto.
Ricordiamo, infine, che il personaggio qui sotto, nel post successivo, era pure d'accordo a farglielo fare (Bersani ordina...)

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