sabato 28 giugno 2014

Schizofrenia confindustriale

Bonifica Tamburi e Porto «Tutto fermo a Taranto»

«Taranto non può permettersi altri ritardi ed altri rinvii». Lo dice Confindustria Taranto in una lettera aperta inviata al ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, a proposito della bonifica dell'area esterna all'Ilva di Taranto: rione Tamburi di Taranto, Mar Piccolo di Taranto, Comune di Statte. «La complessa situazione che già vige all'interno ed all'esterno della grande fabbrica - una condizione al limite della criticità che abbiamo segnalato, nelle scorse settimane, in una lettera aperta al presidente del Consiglio Renzi - non ci consente di tralasciare gli aspetti fondamentali legati al risanamento delle aree limitrofe al centro siderurgico» rileva ancora Confindustria Taranto nella lettera al ministro per l'Ambiente. Per la bonifica, infatti, tutto risulta bloccato a seguito delle dimissioni, per pensionamento dal corpo dei Vigili del fuoco di cui era comamdante generale, del commissario Alfio Pini, responsabile della cabina di regia.
Sul fronte delle bonifiche dell'area esterna all'Ilva «risultano al momento “congelate” le gare d'appalto relative a diversi istituti scolastici del rione Tamburi, così come anche i progetti di bonifica dell'area industriale di Statte e la progettazione relativa al Mar Piccolo, sulla quale sono state ipotizzate varie soluzioni di intervento in considerazione della complessità e della multiformità della situazione ambientale dello specchio d'acqua» dice Confindustria Taranto nella lettera a Galletti. «Si tratta - e qui è il paradosso - di interventi già finanziati, in alcuni casi già appaltati, di progetti individuati, discussi e attentamente vagliati che attendono solo l'imput dell'organo decisore per poter essere portati ad attuazione» evidenzia ancora Confindustria Taranto al ministro dell’Ambiente. «Non vogliamo che al danno - abnorme - già subito da questo territorio per le note vicende ambientali si aggiunga la beffa di perdere finanziamenti vitali per il risanamento delle aree individuate. E non vogliamo soprattutto - sottolinea Confindustria Taranto -, che tutto ciò avvenga per noncuranza o superficialità, da sempre causa di rinvii e lungaggini che già in passato hanno prodotto guasti irreversibili di cui ancora paghiamo le conseguenze».
«Non vogliamo in questa sede cercare di comprendere il motivo dell'assoluto silenzio calato all'indomani del commiato - per raggiunto pensionamento - del commissario Alfio Pini, sul quale peraltro avevamo riposto la nostra piena fiducia; quello che invece ci preme è portare ancora una volta alla sua attenzione - scrive Confindustria al ministro Galletti - la situazione attuale e auspicare, attraverso un suo sollecito intervento, la nomina di una nuova figura commissariale che possa sbloccare al più presto le procedure - già in fase avanzata - dei diversi interventi di bonifica. La questione - conclude Confindustria Taranto - è per noi di importanza assoluta e fondamentale».
«Senza la figura attuativa del commissario - aveva protestato nelle scorse settimane l'assessore all'Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro - la cabina di regia è paralizzata e i 63 milioni di euro trasferiti dalla Regione non si possono spendere». In bilico sono ora le gare d'appalto per il risanamento di cinque scuole nel rione Tamburi, le più esposte all'inquinamento. I bandi di gara - spesa complessiva 9,3 milioni di euro - sono stati lanciati verso fine maggio e «se non viene sciolto il nodo del commissario - evidenzia la Regione - o non viene stabilito chi ha il ruolo di responsabilità, non si potranno stipulare i contratti».
Rischia pure di bloccarsi la bonifica dell'area industriale di Statte, dove la progettazione preliminare, a valle dell'analisi di rischio, è nella fase conclusiva e dovrà poi andare in gara una volta ricevuto l'ok del ministero dell'Ambiente. E sono altri 37 milioni di interventi. In gioco, infine, anche la prosecuzione del progetto di risanamento del Mar Piccolo.

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