sabato 21 giugno 2014

Pollicino spara in aria e gli casca la pallottola in testa

Gli "amici" del "sindaco delle letterine" si sono accorti che il loro datore di lavoro è diventato una macchietta nazionale.
Allora nei giorni scorsi hanno pensato, hanno pensato tanto e alla fine, l'elefante con le ragnatele ha partorito un topolino piccolo piccolo!
Ecco la grande idea, scriviamo l'ennesima letterina inutile ma stavolta la chiamiamo ordinanza!!!
Così la gente pensa che Stefano "ha scoperto di avere le palle nelle mutande", così i giornali dicono che si è svegliato il Comune di Taranto, così... sperano gli "amici" persino i magistrati chiuderanno un occhio sui capi di imputazione del sindaco al grande processo Ilva!
Bella strategia... Peccato che quella combriccola di allegri "amici" che i media chiamano Comune di Taranto, come al solito abbia completamente cannato!
Sono stati sbugiardati da politici e ambientalisti e, ovviamente, l'Ilva manco li pensa!
Con metafore più d'antan possiamo dire che sono riusciti a fare una cosa geniale: usare uno spaventapasseri di lana per allontanare un'invasione di tarme!

Ilva: ordinanza sindaco Taranto contro inquinamento vapori ghisa


Stretta del sindaco di Taranto, Ezio Stefano, sull’Ilva. In un’ordinanza il sindaco ordina all’azienda di “avviare entro 30 giorni di concerto con Arpa Puglia e Asl Taranto le attivita’ volte alla realizzazione di un idoneo sistema di captazione e trattamento dei vapori derivanti dal raffreddamento della ghisa”. In caso “di mancata osservanza, gli impianti interessati dovranno sospendere la loro attivita’”. Arriva quindi un nuovo problema da affrontare per il commissario dell’Ilva, Piero Gnudi, nominato dal Governo lo scorso 6 giugno in sostituzione di Enrico Bondi. “Il raffreddamento del prodotto con l’ausilio dell’acqua di mare produce emissioni in atmosfera di vapori non captati e/o trattati, nonche’ scarichi idrici nel canale Ilva di acque oggetto di sola decantazione”. E’ questo il motivo per il quale il sindaco di Taranto ha firmato un’ordinanza con la quale da’ 30 giorni all’Ilva affinche’ faccia i lavori nell’area ghisa finalizzati ad eliminare l’inquinamento provocato dalla granulazione. Oltre alla realizzazione di un sistema di captazione e trattamento dei vapori, il sindaco chiede che, sempre in 30 giorni, avvenga “un monitoraggio ambientale degli inquinanti aerodispersi, concordando con Arpa Puglia e Asl di Taranto modalità e obiettivi”.
Sempre con la stessa tempistica, il sindaco ordina anche all’azienda di effettuare “le attivita’ volte alla realizzazione di un idoneo sistema di raccolta e trattamenti delle acque meteoriche, di dilavamento e di raffreddamento della ghisa”. All’ordinanza, il sindaco di Taranto e’ giunto dopo le indagini fatte da Arpa Puglia nei mesi scorsi nell’Ilva. L’agenzia per l’ambiente della Regione Puglia nell’area della granulazione della ghisa – processo che avviene dopo gli altoforni – ha evidenziato “criticita’ legate alla liberazione in atmosfera di inquinanti ed alla presenza di scarichi non regolamentati in Aia”. L’impianto, inoltre, sottolinea il sindaco nell’ordinanza – di cui e’ stata data comunicazione al prefetto di Taranto – “non e’ stato oggetto di indicazioni e prescrizioni nel piano ambientale” dell’azienda approvato dal Governo a meta’ marzo e pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” ai primi di maggio scorso. Gli esiti dei controlli nell’area in questione trasmessi dall’Ilva all’Arpa Puglia, rileva il sindaco, sono stati “ritenuti non rappresentativi” dalla stessa Agenzia regionale per la protezione ambientale, anzi l’Asl di Taranto, a fine aprile, dopo un altro sopralluogo ha chiesto al Comune “l’adozione di provvedimenti finalizzati”. (Agi)

Ilva, Ronchi boccia ordinanza sindaco: “In 30 giorni non si fa nulla”

 ”In 30 giorni non si fa niente”. Cosi’ il sub commissario dell’Ilva Edo Ronchi risponde a quanto previsto dall’ordinanza del sindaco di Taranto, Ezio Stefano, il quale ha appunto dato un mese di tempo all’azienda per eliminare l’inquinamento causato dalla granulazione della ghisa, installando anche un sistema di monitoraggio. Il sindaco ha firmato l’ordinanza dopo i rilievi di Arpa Puglia e Asl Taranto che hanno evidenziato la criticita’ della situazione. “Parliamo – afferma ancora Ronchi – di una parte dell’attivita’ che non e’ soggetta a prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale ma che l’Ilva ha comunque considerato riconoscendo che il problema esiste. In 30 giorni, pero’, non e’ che si puo’ intervenire e risolvere la questione. Non ci sono i presupposti tecnici per farlo, eppoi in questo momento, come peraltro e’ noto a tutti, l’azienda non ha nemmeno le risorse necessarie”. (AGI)


L'ordinanza del sindaco di Taranto sull'area ghisa non ha alcun valore giuridico. Avrebbe dovuto chiedere la riapertura dell'Aia, porre la questione per via ordinaria, ritirare la firma in caso di non accoglimento e solo dopo agire in via straordinaria con un'ordinanza che - tra l'altro - e' scritta malissimo. Ma chi consiglia cosi' malamente questo sindaco che improvvisa ordinanze? (Mar)

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