giovedì 14 marzo 2013

Pronto, casa Esposito?


Abbiamo provato ad immaginare la faccia del garante, quando questa lettera gli giungerà in ufficio sarà sicuramente intento a profondere  impegno e fatica disumani nelle sue attività a garanzia della salute dei tarantini...





Comunicato di Legambiente

Arpa Puglia: prescrizioni AIA ILVA disattese. Legambiente scrive al Garante: intollerabile ogni ritardo

In risposta ad una nostra specifica richiesta il Garante per l'AIA Ilva ci aveva comunicato che "effettivamente nel corso della scorsa settimana sono stati effettuati accertamenti da parte dei tecnici dell'ISPRA, in ordine allo stato di attuazione delle prescrizioni previste dall'AIA. Le risultanze di tali accertamenti saranno riportati sul sito "Garante dell' A.I.A. per l' ILVA", non appena disponibili".
In seguito alla notizia riportata dagli organi di informazione, della comunicazione inviata alla Procura della Repubblica di Taranto  da ARPA PUGLIA a firma del direttore generale Giorgio Assennato, del direttore scientifico Massimo Blonda e di una funzionaria, Simona Sasso, e ritenendo che ogni ritardo nell'adempimento alle prescrizioni previste dall'AIA per lo stabilimento ILVA di Taranto sia intollerabile, siamo tornati a chiedere al Garante di rendere noto con la massima urgenza lo stato di attuazione delle prescrizioni.

Questa la lettera che abbiamo inviato:

Gentile dr. Esposito,
proprio oggi gli organi di informazione hanno dato notizia di una comunicazione inviata lo scorso 13 febbraio da ARPA Puglia alla Procura di Taranto nel quale, secondo quanto riportato, si leggerebbe che:
"risultano non ancora ottemperate dall'Ilva diverse prescrizioni. A titolo esemplificativo, si citano quelle relative a nastri e cadute il cui completamento è stato posticipato al 27 ottobre 2015, ovvero si è passati dai tre mesi prescritti ai 3 anni comunicati dall'azienda, alla chiusura completa degli edifici con captazione e convogliamento dell'aria degli ambienti confinati il cui completamento è stato posticipato dal 27 aprile 2013 al 30 giugno 2014"
"i differimenti temporali non fanno altro che incrementare il fenomeno di danno ambientale già in atto. Durante, infatti , le attività di carico-scarico delle materie prime dai parchi minerari agli impianti produttivi vengono disperese in atmosfera ingenti quantità di materiale polverulento. Un fenomeno inquinante non meno invasivo degli sversamenti accidentali a mare registratisi nell'ultimo periodo durante le operazioni di scarico agli sporgenti dell'area portuale in uso ad Ilva"
"non si comprendono i tempi di realizzazione prospettati dall'Ilva in quanto non ascrivibili ad una difficoltà tecnica"
Immaginiamo che ARPA Puglia abbia fatto anche a Lei la stessa comunicazione e siamo pertanto di nuovo a richiederLe di conoscere ufficialmente, con la massima urgenza, lo stato di attuazione delle prescrizioni AIA per l'ILVA di Taranto, con particolare riferimento a quanto osservato da Arpa Puglia.
Riteniamo che ogni ritardo sui tempi previsti dall'AIA sia assolutamente intollerabile in ragione dei danni apportati alla salute dei cittadini di Taranto.
Distinti saluti.
Lunetta Franco, Presidente Legambiente Circolo di Taranto

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