martedì 5 marzo 2013

Le favole di Ferrantanatroccolo

Ecco una lettura interessante offerta dall'Ilva in persona!

Si tratta della favola del brutto Ferrantanatroccolo che racconta delle persecuzioni ingiuste subite da lui e dai suoi protettori per mano dei perfidi togati, dei cattivi operai e dei cittadini pazzi.
Il finale è in pieno stile fratelli Grimm, con tante faticose avventure per risalire la china e tornando finalmente a vedere il sole che splende sulla fabbrica dei profumi.
Ci dev'essere stato un refuso nel titolo. Quello originario (e corretto) era: Sacrificatevi voi per star bene noi.
Purtroppo questa favola non fa dormire. Fa ridere! (o piangere?)


Comunicato stampa Ilva

Ilva: cassa integrazione per ristrutturare, sacrifici in una prospettiva positiva

Il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante, nel corso dell'incontro di oggi al ministero del lavoro sulla richiesta di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione, ha dichiarato:
"Ci rendiamo conto che abbiamo fatto una richiesta importante, non lieve, che implica dei sacrifici per i  lavoratori. Ma è una richiesta che apre una prospettiva, perché è finalizzata alla ristrutturazione dell'azienda e al termine ci sarà il rientro di tutti i lavoratori nello stabilimento. Una prospettiva dunque positiva.
Voglio ribadire la volontà precisa di Ilva ad applicare l'Aia. Abbiamo già iniziato ad applicarla. Sono in corso i lavori e abbiamo fatto ordini per interventi importanti che richiedono cospicui investimenti.
Lo stiamo facendo avendo vissuto una situazione di evidente difficoltà per l'azienda. A novembre ci hanno sequestrato i prodotti che avevamo nello stabilimento per un valore iniziale di 900 milioni di Euro e abbiamo subito un blocco di due mesi. Ma stiamo risalendo la china, con molta pazienza e serietà.
Abbiano elaborato un piano industriale che prevede la piena applicazione dell'Aia. L'Aia prevede il fermo di impianti durante i lavori, da qui la richiesta di cassa integrazione straordinaria collegata a questi fermi. In questa richiesta abbiamo esposto il numero massimo di lavoratori coinvolti nei prossimi due anni. Questi numeri massimi potrebbero anche non essere mai raggiunti.
Auspico un confronto sereno, reale, nell'interesse dei lavoratori, dell'ambiente e anche dell'azienda che guarda al futuro a testa alta".

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