L’Amiu batte cassa. Nel primo pomeriggio di
venerdì scorso a Palazzo di Città è pervenuta una «riservata» spedita
dall’azienda d’igiene urbana. Nella nota recapitata al sindaco di
Taranto, Ezio Stefàno ed al segretario generale del Comune, Anna Maria
Franchitto, il presidente dell’Amiu, Gino Pucci, ha fatto sapere quanto
serve all’azienda per pagare gli stipendi ai 600 dipendenti e per
onorare le scadenze fiscali.
Da quel che risulta alla Gazzetta,
la cifra occorrente oscillerebbe intorno ad 1 milione 700mila euro. Come
fare, allora? Considerato che, difficilmente, l’Amministrazione
comunale verserà nelle casse aziendali i 3,4 milioni di euro (mensili)
previsti dal contratto di servizio a causa della nota mancanza del Durc
(documento di regolarità contributiva), bisognerà trovare
necessariamente altre strade. E farlo pure in fretta.
A questo
punto, l’ipotesi tecnicamente più percorribile sembra essere quella che
porta ad una sorta di anticipazione dei lavori effettuati nell’ambito
dello stesso contratto di servizio. In realtà, se è improprio parlare di
somme girate extra contratto l’espressione, però, ci si avvicina molto.
È altrettanto probabile, inoltre, che tra oggi e domani al massimo
venga convocata una riunione urgente di giunta che dia il via libera a
questo trasferimento di fondi comunali verso l’azienda d’igiene urbana.
In caso contrario, il pagamento degli stipendi sarebbe (fortemente) a
rischio. (GdM)
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