Morto all'Ilva, no all'incidente probatorio
Niente incidente probatorio nell'inchiesta sull'infortunio mortale avvenuto all'Ilva un me e fa. A perdere la vita, lo scorso 28 febbraio, fu l'operaio Ciro Moccia mentre rimase ferito il suo collega Antonio Liddi.
Nel registro degli indagati sono finiti il direttore dello stabilimento Antonio Lupoli, il delegato dell'area cokerie Vito Vitale, Carlo Diego capo esercizio della cokeria, Marco Gratti caporeparto manutenzione meccanica batterie, Gaetano Pierri capoturno delle batterie (tutti difesi dall'avvocato Egidio Albanese) e poi Davide Mirra, Cosimo Lacarbonara e Vincenzo Procino (tutti difesi dall'avv.Pasquale Annicchiarico), rispettivamente amministratore, capoturno e caposquadra della societa «Emmerre», impresa dell' in dotto nella quale lavorava Antonio Liddi, l'altro operaio coinvolto nell'incidente che probabilmente deve la vita al fatto di essere precipitato sul corpo del povero Ciro Moccia.
L'avvocato Annicchiarico aveva chiesto al gip Giuseppe Tommasino di svolgere un incidente probatorio per affi.dare «ad un pool di ingegneri di provata esperienza e competenza tecnica specifica» l'incarico di «ricostruirel'infortunio sullavoro che ha cagionato la morte di Moccia e le lesioni personali di Liddi, accertare le condizioni di manutenzione, sicurezza e accesso all'area oggetto dell'infortunio, individuare eventuali profili di colpa generica e specifica che possano aver contribuito a cagionare l'evento, nonchè l'eventuale persistenza di una situazione di pericolo attuale con l'indicazione delle prescrizioni necessarie ad assicurare la sicurezza dei luoghi di lavoro».
Il gip Giuseppe Tommasino ha pero dichiarato inammissibile la richiesta. alla quale si era opposto anche il pubblico ministero di turno Antonella De Luca. (GdM pag.4)
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