sabato 1 novembre 2008

L'impronta della tarantinità


Non è sicuramente l'elogio della virtù magnogreca che francamente è ormai un clichè buono solo per certi direttori di giornali e tv locali, ma è quel senso di angoscia interiore che hanno coloro che hanno vissuto e respirato la violenza dell'uomo sulla natura e su se stesso. Violenza nutrita di ignoranza e individualismo.
Più che viaggiatori, nell'opera di un'artista tarantina, Mariarosa Stigliano in mostra a Roma fino al 6 novembre, ci pare di cogliere il disagio della pressione dell'ambiente sull'uomo, in un percorso senza uscita dove solo i più ignoranti raggiungono serenamente la meta. Quale meta? Vivere per l'industria: dalla culla alla tomba!

Mariarosaria Stigliano, nasce a Taranto nel 1973 e consegue a Roma il Diploma accademico in Pittura. Vince nel 2004 il premio della critica e l’anno successivo il Terzo Premio al Concorso Nazionale San Matteo (Ministero delle Finanze, Roma). Partecipa a diverse mostre tra cui la Primaverile ARGAM presso la Galleria Lombardi (Roma) e la Rassegna Internazionale d'Arte G.B. Salvi, Sassoferrato (AN) a cura di Mauro Corradini. Vince nel 2007 il XI Premio Internazionale Massenzioarte (Roma).
Vive e lavora a Roma.

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