Puntuale come l'influenza d'inverno ecco lo show sulla Città Vecchia che ci propina in pompa magna i disegnetti che surrogano l'inerzia secolare di uffici pubblici inadeguati ed impreparati.
E allora via la naftalina dalle vecchie glorie premiate ad Amsterdam nel 1975, fuori i vestiti buoni per i tecnici impolverati nelle chiacchiere vecchie e largo alle pacche sulle spalle e ai sorrisi di circostanza per inscenare la solita commedia della "svolta epocale", dell'interesse rinato, dell'impegno concreto...
Solo due note e un paio di rivelazioni caratterizzano il solito scenario da bocciofila del salone degli specchi:
1) la competenza dell'assessore Barbanente che ai parrucconi, pelati e baffoni indaffarati a coprirsi di chiacchiere e a bussare denari ha replicato che non c'è trippa per gatti; che il piano di risanamento è vecchio e la sua stessa concezione è da tempo superata; che la Regione ha messo a disposizione strumenti normativi adeguati (certo per un comune virtuoso ed attrezzato, non per Taranto, forse...) ad affrontare il problema; che le chiavi dell'intervento sono nel coinvolgimento dei privati sotto il controllo pubblico (ovviamente pubblico competente ed organizzato..., mah, vedi sopra) e soprattutto nella progettazione partecipata che parta ed arrivi alla gente, alla cultura del luogo, alla società locale, secondo modelli che a Taranto sono attuati soltanto da pochi sparuti gruppi (ovviamente tenuti ben distanti dagli uffici pubblici per timore che allontanino polvere e mosche...);
2) l'intervento di Giovanni Guarino, scomodo testimone e coscienza storica della Città Vecchia che, in pochi minuti, ha bollato le conversazioni da bar degli assessori e annessi grandi e piccini, come l'eterno dejavù dei pasticcioni intrallazzati di sempre;
3) per chi si chiedeva ancora con quale competenza l'assessore Pierri conduca la sua ostinata battaglia tra rane e topi, all'indomani di questo convegno abbiamo finalmente la risposta: è un poeta!
4) lo stesso assessore ha anche rivelato quali sono gli unici cittadini della Città Vecchia le cui condizioni gli destano preoccupazione, eccoli in foto:
Ed ecco invece la Città Vecchia del 2009, con la sua gente generosa e piena di dignità ma abbandonata in un ambiente colpevolmente ferito a morte.
Questo è lo scenario reale di analisi strampalate condotte da neolaureati con la digitale in offerta, e grandi tecnici muniti di laserscanner per disegnare le già evidenti crepe nel tufo e coprire, ancora per qualche altro mese, le crepe della coscienza.
Ci volevano queste squadre di "geni"?
1 commento:
Altro importantissimo intervento critico è stato quello di Vittorio Del Piano, che ha sottolineato come le nuove tecnologie al laser abbiano scavato nel profondo delle facciate, ma abbiano dimenticato del tutto l'Uomo...
G F
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