Per fare l'acciaio ci vuole un albero
La
giunta municipale di Statte pianta alberi di ulivo monumentale,
ricevuti in dono dal comune di Bitonto, nella proprietà dell'Ilva. E' la
nuova frontiera della sinistra ultramodernista: aiutare facoltosi
imprenditori e abbandonare al proprio destino il popolo
di Vincenzo Carriero
Quanto
sono generosi gli amministratori del comune di Statte. La premura verso
i più deboli e l'amore per il prossimo segnano la cifra
politico-culturale di questa operosa e sensibile squadra di governo.
Bisogna aiutare tutti. Ma proprio tutti. Sempre e comunque. Classe
operaia o facoltosi imprenditori fa lo stesso. Compito della sinistra,
della sinistra italiana in modo particolare, è abbattere le differenze,
instillare principi di egualitarismo in una società sempre più
assuefatta al darwinismo sociale. La sinistra dei produttori e non
soltanto quella dei consumatori, per l'appunto.
Gli
sfollati della zona Montetermiti e la proprietà Ilva pari sono.
Soffrono entrambi. Gli uni a causa dei danni determinati loro dal
tornado, gli altri per l'azione solitaria e testarda del gip Todisco. E
allora, cosa pensa di fare il sindaco Miccoli? Come arginare tanta
gratuita afflizione? Semplice: donando alcune decine di alberi di ulivo
monumentale, ricevuti dal comune di Bitonto, all'Ilva. Piantarli attorno
alla discarica dell'azienda, quella ubicata lungo la strada provinciale
Taranto-Statte e vergognosamente stralciata da tutti gli accordi con le
istituzioni governative.
Altro
che Autorizzazione integrata ambientale e discussioni su amenità di
questo genere. Statte una soluzione l'ha già trovata, suggestiva e
moderna: bonificare l'area del siderurgico si può. A costi contenuti,
tra l'altro. Poco importa che quegli stessi alberi fossero destinati
alle famiglie stattesi colpite dal tornado. Un aiuto non lo si nega a
nessuno. Gli abitanti della zona Montetermiti capiranno. L'Ilva è
vessata da tutti, bisogna starle vicino... (Cosmopolis)
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