lunedì 22 aprile 2013

B(u)onificare?

Per fare l'acciaio ci vuole un albero

La giunta municipale di Statte pianta alberi di ulivo monumentale, ricevuti in dono dal comune di Bitonto, nella proprietà dell'Ilva. E' la nuova frontiera della sinistra ultramodernista: aiutare facoltosi imprenditori e abbandonare al proprio destino il popolo
di Vincenzo Carriero
Quanto sono generosi gli amministratori del comune di Statte. La premura verso i più deboli e l'amore per il prossimo segnano la cifra politico-culturale di questa operosa e sensibile squadra di governo. Bisogna aiutare tutti. Ma proprio tutti. Sempre e comunque. Classe operaia o facoltosi imprenditori fa lo stesso. Compito della sinistra, della sinistra italiana in modo particolare, è abbattere le differenze, instillare principi di egualitarismo in una società sempre più assuefatta al darwinismo sociale. La sinistra dei produttori e non soltanto quella dei consumatori, per l'appunto.
Gli sfollati della zona Montetermiti e la proprietà Ilva pari sono. Soffrono entrambi. Gli uni a causa dei danni determinati loro dal tornado, gli altri per l'azione solitaria e testarda del gip Todisco. E allora, cosa pensa di fare il sindaco Miccoli? Come arginare tanta gratuita afflizione? Semplice: donando alcune decine di alberi di ulivo monumentale, ricevuti dal comune di Bitonto, all'Ilva. Piantarli attorno alla discarica dell'azienda, quella ubicata lungo la strada provinciale Taranto-Statte e vergognosamente stralciata da tutti gli accordi con le istituzioni governative.
Altro che Autorizzazione integrata ambientale e discussioni su amenità di questo genere. Statte una soluzione l'ha già trovata, suggestiva e moderna: bonificare l'area del siderurgico si può. A costi contenuti, tra l'altro. Poco importa che quegli stessi alberi fossero destinati alle famiglie stattesi colpite dal tornado. Un aiuto non lo si nega a nessuno. Gli abitanti della zona Montetermiti capiranno. L'Ilva è vessata da tutti, bisogna starle vicino... (Cosmopolis)

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