venerdì 4 dicembre 2009

"Vedi il mare quant'è bello..."

TRIVELLAZIONI NEL MARE DI MONOPOLI ALLA RICERCA DI PETROLIO

Prima la possibilità della prospezione dei fondali del mar Grande di Taranto alla ricerca di idrocarburi, ora anche una piattaforma petrolifera nel mare di Monopoli. La Puglia non è mai lasciata in pace. Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha infatti consentito alla società inglese Northern Petroleum ltd di procedere alla prospezione del mare di Monopoli (Bari) per la ricerca di petrolio.
“Il via libera alle attività di ricerca di nuovi giacimenti nel mare di fronte a Monopoli, ottenuta dal ministro Prestigiacomo nei giorni scorsi -dichiara Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia-, è una scelta anacronistica e da rigettare. Investire ancora nella ricerca di petrolio non è certo la strada verso l’autonomia energetica del Paese. Secondo stime assolutamente attendibili l’Italia ha riserve di petrolio recuperabili per 109 milioni di tonnellate che, a fronte di un consumo annuale che nel 2006 si era attestato sugli 85 milioni di tonnellate, sarebbero appena sufficienti a coprire il fabbisogno di poco più di un anno. La strada da percorrere per render l’Italia progressivamente indipendente dalle importazioni, per invertire in processi che riguardano le emissioni e vincere la sfida dei cambiamenti climatici, -conclude Tarantini- deve puntare su altri obiettivi, come il risparmio, l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili e l’innovazione tecnologica”.
Come era accaduto per il nucleare, le istituzioni locali e i cittadini, ancora una volta, non sono ascoltati né coinvolti nelle scelte dello Stato. In più, cosa ne sarà del turismo? Il rischio è di compromettere qualsiasi ipotesi di sviluppo legata al patrimonio naturalistico e culturale delle aree stesse.

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