martedì 22 dicembre 2009

Regione forte, a Taranto Provincia e Comune ridicoli!

Eni power, petrolio e rigassificatore: Puglia ricorre al Tar

Nei decreti ministeriali con i quali si autorizzano le prospezioni sismiche in aree che verosimilmente custodiscono giacimenti sottomarini di petrolio, si legge a chiare lettere: «In quella zona non esistono Posidonie». Dunque, per il ministero dell’Ambiente, nessun ostacolo. Eppure l’assessore regionale all’Ecologia, Onofrio Introna, si appresta a proporre alla giunta tre delibere per ricorrere presso il Tar del Lazio contro altrettanti provvedimenti di via libera a interventi a forte impatto ambientale: il rigassificatore di Brindisi, l’ampliamento dello stabilimento Eni power a Taranto e adesso la ricerca del petrolio al largo delle coste pugliesi. Contro quest’ultima ipotesi è tutta la Regione, dal Gargano a Taranto, a mobilitarsi.
In questo fronte che vuole a tutti i costi scongiurare il rischio di veder compromettere fonti certe di ricchezza per il territorio come la pesca e il turismo ci sono amministratori di diverso colore politico. Ieri, ad esempio, nel corso di un incontro interistituzionale voluto dal sindaco di Monopoli (una ventina di chilometri a Sud si Bari), Emilio Romani (Pdl), uno accanto all’altro sedevano il parlamentare dell’Italia dei Valori, Pierfelice Zazzera, i consiglieri regionali Domenico Lomelo (Verdi), Pietro Manni (Rifondazione comunista), Giovanni Copertino (Pdl) e Ignazio Zullo (La Puglia prima di tutto), il vicensindaco del comune di Fasano (maggioranza di centrodestra) Fasano e il sindaco di Polignano a mare, Angelo Bovino (centrodestra) oltre a cittadini che si riconoscono in comitati e associazioni.
In mattinata, gli uffici regionali hanno lavorato alla sovrapposizione delle cartografie relative ai punti indicati per le prospezioni sismiche preliminari alle perforazioni e le aree protette a mare (l’area marina protetta delle Isole Tremiti, le riserve naturali di Torre Guaceto, che è comune di Carovigno, e Porto Cesareo, i Siti di importanza comunitaria del Posidonieto San Vito-Barletta, il litorale Brindisino, Macchia San Giovanni a nord di Brindisi, Stagni e saline di Punta della Contessa, Bosco Tramazzone, Rauccio, Acquatina di Frigole, Torre Veneri, Le cesine, Alimini, il litorale di Ugento col Posidonieto San Gregorio-Punta Ristola, il litorale di Gallipoli-Isola Sant’Andrea, Montagna spaccata e rupi di San mauro, palude del Capitano, dune di Punta prosciutto, Palude del Conte, Torre Colimena, vicino Manduria, Campomarino e Posidonieto San Pietro Torre Canneto ormai sotto Taranto).
«Il fatto che le aree interessate alle prospezioni - dice Introna - non ricadono direttamente in area protetta non ci tranquillizzano. E in più va detto che al largo, in numerosi dei punti a rischio, recentemente sono stati individuati giacimenti di corallo. Proporrò un ordine del giorno al Consiglio regionale. Credo che sulla tutela del nostro territorio e dell nostre bellezze si possa trovare unanimità di intenti». GIUSEPPE ARMENISE GdM

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