mercoledì 16 dicembre 2009

Amiu: confusione allo sbaraglio?

“A caval donato non si guarda in bocca”, diceva un vecchio proverbio. Il Comune di Taranto ha deciso di beneficiare della campagna di comunicazione a spese della Tetrapak di Rubiera sul conferimento dei contenitori per bevande nei cassonetti della raccolta multimateriale, dove è possibile buttare carta, cartoni, plastica ed alluminio destinati all’impianto di pre-selezione Pasquinelli, alle catene ed ai consorzi del riciclo. Ieri mattina, presso la Biblioteca Comunale, l’assessore Sebastiano Romeo, ha annunciato la notizia insieme a Fernanda Novellino, di Tetrapak, e Massimo Santucci, direttore dell’Achab Med, artefice del progetto di comunicazione. Saranno spediti ai residenti gli opuscoli “I colori del riciclo” nei quali si spiega cosa significhi riciclare un contenitore a base cellulosica, se possibile sciacquato e schiacciato prima di essere conferito. E si ricorda come e dove si differenziano i rifiuti. Nonostante il messaggio sia stato adeguato a Taranto, qualcosa potrebbe creare confusione. Si specifica di gettare tetrapak, carta, cartone, plastica ed alluminio nei cassonetti con il coperchio blu, senz’altro i più diffusi, eppure proprio affianco alla sede della conferenza stampa, in via Salinella, il coperchio del multimateriale era giallo, in un punto accessibile a chiunque: dunque, converrà fare attenzione più all’avviso affisso sul cassonetto, dove si spiega quali materiali si possono conferire, e meno al colore del coperchio. La confusione si genera di nuovo quando si chiede di gettare i rifiuti “indifferenziati” nei cassonetti col coperchio marrone: inesistenti, perché, in tutta la città, i cassonetti comuni sono color alluminio o tutti gialli. Come mai si indica questo colore? In realtà, marrone dovrebbe essere il colore dei cassonetti e dei bidoni sistemati nelle zone di Solito Corvisea del progetto sperimentale di raccolta porta a porta dove dovrebbe essere possibile riporre i sacchetti sumus con l’organico (residui di frutta e verdura, la posa del caffè, filtri del tè, avanzi di cibi cotti e crudi, avariati e scaduti, scarti di giardino, fiori, erba e terriccio) precedentemente conservato nei cestelli areati in dotazione prima di essere gettato. Pubblicizzando questi cassonetti, come se fossero ovunque, e, tra l’altro, autorizzando, attraverso le illustrazioni, a buttare tutta la frazione indifferenziata proprio lì, non si rischia di confondere le idee al cittadino? Sia di far disorientare chi non vive nella zona pilota, sia di far sbagliare chi ci vive? «Secondo me no – risponde l’assessore Romeo – io non posso rimanere al passato. Faccio la pubblicità sul futuro. Prima o poi i cassonetti marroni saranno in altre zone. Si, è vero, ora stanno solo nell’area pilota ed hanno la funzione prevista nella raccolta porta a porta rivolta a circa 4000 famiglie, a conoscenza delle differenti istruzioni. Nel resto dei quartieri, ci sono gli altri, e l’organico viene sprecato e mandato in discarica. La gente saprà intuire». A margine, ha rivelato un altro problema, notizia nella notizia: «Tante famiglie di quelle 4000 sensibilizzate, non hanno ancora ritirato il kit (bio-pattumiera e buste sumus per l’organico da mandare al Pasquinelli per creare i compost, in fase di test per l’agricoltura)». Nell’opuscolo infine: si menzionano i cassonetti con il coperchio verde dove si ripone il vetro; si ricorda il numero verde Amiu, 800/013739, dove si può richiedere il ritiro gratuito su prenotazione di rifiuti ingombranti e beni durevoli, anche se spesso gli operatori consigliano di lasciare i piccoli elettrodomestici, come i ferri da stiro, nei cassonetti delle frazioni indifferenziate; si citano i raccoglitori per pile e farmaci. Al momento, l’Amiu starebbe investendo quei 193.870 euro dei fondi strutturali (Por Puglia 2000/2006, misura 1.8, azione 2 volta ad accrescere la raccolta differenziata, il recupero ed il riutilizzo dei rifiuti con specifiche attività di progettazione e realizzazione di isole ecologiche al servizio di aree urbane e di sistemi di compostaggio domestico nelle aree regionali) iniziando ad acquistare compattatori bianchi, attrezzature, cassonetti delle aree pilota. Nessun aggiornamento sul rimanente finanziamento annunciato, 800.000 euro circa collegati ai Por 2007/2013.

Francesca Rana, Il Quotidiano, p. 12

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