sabato 26 dicembre 2009

Il triste Natale in fabbrica

Agli operai, la solidarietà e l'augurio di riacquistare la capacità di tornare uniti in nome di un mondo diverso ed umano!

Dalla Yamaha di Lesmo agli impianti Fiat di Termini Imerese e Pomigliano d'Arco, passando per aziende più piccole e meno conosciute, come il pastificio Russo di Cicciano in provincia di Napoli, sale la protesta degli operai che hanno perso o stanno per perdere il posto di lavoro. In questi giorni di festa, non sono mancati gli appelli anche da parte del Papa.
Lavoratori in lotta da oltre un mese contro la chiusura dello stabilimento di Lesmo (Monza). La mobilitazione sul tetto è stata scelta in questi giorni anche dai dipendenti della Gros Market e da due operai, ex dipendenti della Hydrogest, saliti per disperazione a 30 metri su una torretta dell'impianto di depurazione.
Al centro c'è poi la protesta dei dipendenti di Fincantieri. I lavoratori di Sestri Ponente a Genova, di Muggiano a La Spezia e di Ancona, da giorni mobilitati dormendo in cantiere e bloccando la circolazione stradale, protestano per il taglio dei 750 euro di premio di efficienza mentre sono sempre a rischio le prospettive per i cantieri di Castellammare di Stabia. La cantieristica e le attività portuali sono tra i settori in difficoltà tanto che proprio ieri, a Taranto, il sindacato ha firmato un accordo con Evergeen per la Cigs a zero ore di un anno alla Taranto terminal contanier, mentre proteste dei lavoratori delle Fs si sono svolte anche a Civitavecchia. Nel settore, con oltre 100 mila addetti, sono migliaia in Cig e il numero è destinato a salire con il ridursi delle commesse.
Grave la situazione provocata dal blocco della produzione chimica negli impianti italiani della Vinyls, a Porto Torres e a Marghera, dove verrà avviata una Cigs a rotazione a fronte di una richiesta da parte dell'azienda di 12 mesi di Cigs per 323 addetti su un totale di 433 de gruppo e quindi anche a Ravenna. Nei giorni scorsi per protesta è stata occupata la palazzina Eni al petrolchimico di Marghera.
La crisi di Eutelia ha sollevato il coperchio sulla situazione dei call center in gravissima crisi con migliaia di dipedenti moltissimi dei quali da mesi non percepiscono lo stipendio. Infine, a più di un anno dalla messa in amministrazione straordinaria del gruppo di elettrodomestici non ci sono manifestazioni di interesse per un gruppo conta 3.000 dipendenti in Italia, quasi tutti concentrati fra Marche e Umbria, più 6-7 mila dell'indotto. (Sole24h)

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